Il Tribunale del Riesame di Catania ha respinto, nella giornata di sabato, la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Alessio Attanasio, 51 anni, indicato dalla Dda come boss di una cosca siracusana, Bottaro-Attanasio, recentemente  condannato in primo grado a 30 anni di carcere per omicidio.

Il delitto Sparatore

Si tratta del delitto di Angelo Sparatore, ammazzato con sei colpi di pistola il 4 maggio del 2001 in via Gaetano Barresi, nel rione popolare della Mazzarrona, per cui è stato condannato, con la stessa pena, anche Luciano De Carolis, 48 anni, braccio destro del capo clan, in attesa della decisione dei giudici del Tribunale della Libertà sull’istanza di scarcerazione presentata dal suo collegio difensivo.

Le rivelazioni di un pentito

Una vicenda che ha avuto una forte accelerazione soprattutto dopo le rivelazioni di un pentito, Salvatore Lombardo, detto Puddisino, ex componente del clan mafioso Bottaro-Attanasio. Si è autoaccusato dell’omicidio, per cui è stato condannato in Appello, commesso, secondo la sua ricostruzione, insieme a Luciano De Carolis su ordine di Alessio Attanasio.

Il movente

Il movente di quel delitto sarebbe connesso al pentimento del fratello della vittima, Concetto Sparatore, che qualche giorno prima dell’assassinio, aveva deposto in un processo contro il boss di Lentini, Nello Nardo, vicino al clan catanese di Santapaola. A quanto pare, Angelo Sparatore non aveva approvato la decisione del familiare, qualcuno lo avrebbe addirittura visto in abiti neri, inoltre avrebbe anche rifiutato il programma di protezione per i familiari dei collaboratori di giustizia.

Seconda condanna per omicidio per Attanasio

Nei mesi scorsi, Attanasio era stato condannato a 30 anni di reclusione per un altro omicidio, quello di Giuseppe Romano, avvenuto a Siracusa il 17 gennaio del 2001 in via Elorina, a Siracusa. Una sentenza che lo ha rispedito in carcere dopo essere stato rimesso in libertà quasi una settimana prima, avendo scontato oltre 20 anni di carcere.

Le due lauree di Attanasio

Durante la sua lunga detenzione, il presunto boss ha avuto modo di studiare, riuscendo ad ottenere due lauree, una in Scienza della Comunicazione, l’altra in Giurisprudenza. In un articolo, pubblicato da Il Sole 24 Ore, Attanasio ha presentato, a partire dal 2017, 670 ricorsi in Cassazione che hanno impegnato la Suprema corte con 320 sentenze e 353 ordinanze.

 

 

 

 

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