Dura appena qualche giorno il ritorno alla libertà del presunto boss catanese Alessio Attanasio, 51 anni, indicato dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania come il capo della cosca che porta il suo nome “Bottaro Attanasio”. Oggi è tornato in carcere su decisione della Procura distrettuale perché ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Romano. Ad emettere l’ordinanza di arresto il Gup del tribunale di Catania. L’omicidio è stato commesso a Siracusa nel marzo 2001.

Libero da appena una settimana

Il 51enne è stato già detenuto in regime del 41 bis in quanto condannato in passato perché ritenuto al vertice dell’organizzazione mafiosa dei Bottaro Attanasio. Lo scorso 7 luglio era stato scarcerato dalla casa circondariale di Nuoro per espiazione della pena. Nelle more della detenzione Attanasio per l’omicidio di Romano era stato condannato con sentenza di primo grado, ancora non definitiva, pronunciata a gennaio del 2022 dal Gup presso il tribunale di Catania. Ad essergli stati inflitti 30 anni di reclusione.

Era in carcere da 20 anni

Il presunto boss aveva finito di scontare  l’ultima condanna definitiva per resistenza a pubblico ufficiale. Dopo 20 anni, Attanasio era quindi uscito dal carcere: venne arrestato alla fine del dicembre del 2002 dagli agenti della squadra mobile di Siracusa, in quel periodo guidata da Corrado Basile, adesso questore di Enna, mentre si trovava in compagnia di altre persone in un residence in Sila, in Calabria, per festeggiare il Capodanno.

Coinvolto nelle operazioni antimafia del Siracusano

Non avrebbe dovuto lasciare Siracusa, per questo ne fu disposto l’arresto ma negli anni successivi, a partire dal 2004, venne coinvolto nelle principali operazioni antimafia, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, e nelle carte delle ordinanze emergeva il suo ruolo di leader della cosca che, secondo gli inquirenti, avrebbe scalato.

Le due lauree di Attanasio

Durante la sua lunga detenzione, il presunto boss ha avuto modo di studiare, riuscendo ad ottenere due lauree, una in Scienza della Comunicazione, l’altra in Giurisprudenza. In un articolo, pubblicato da Il Sole 24 Ore, Attanasio ha presentato, a partire dal 2017, 670 ricorsi in Cassazione che hanno impegnato la Suprema corte con 320 sentenze e 353 ordinanze.

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