I giudici della Corte di Appello di Catania hanno condannato a 4 anni ed 8 mesi  Paolo Zagarella, 55 anni, avolese, agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Siracusa, accusato di aver passato informazioni ai detenuti del penitenziario. Una sentenza più “leggera” rispetto a quella in primo grado, infatti l’imputato rimediò 7 anni e 4 mesi di reclusione ma con l’aggravante di aver agevolato esponenti mafioso. E’ caduta questa circostanza, secondo quanto riferisce il difensore dell’agente di Polizia penitenziaria. “Le condotte poste in essere dallo Zagarella Paolo non hanno agevolato e/o favorito nessuna associazione malavitosa, le stesse sono state poste in essere in modo ingenuo e prive di quella coscienza e volontà a delinquere” spiega l’avvocato Antonino Campisi.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto Gaetano Bono, culminò nel giugno dello scorso anno con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del tribunale di Siracusa, Carla Frau, ed eseguita dai carabinieri. Gli inquirenti, per raccogliere prove a carico di Zagarella, disposero l’installazione di telecamere per documentare le condotte dell’imputato, che, secondo la ricostruzione del pm, avrebbe fatto da postino per alcuni detenuti che si sarebbero rivolti a lui per comunicare con i loro familiari ed altre persone.

Inoltre, per l’accusa, l’agente di polizia penitenziaria si sarebbe speso anche per procacciare dei beni ai detenuti che lo avrebbero “ingaggiato” ma in merito alle ricompense gli stessi carabinieri tendono ad escludere grosse somme in denaro. Dopo quell’arresto, per cui Zagarella venne accompagnato nel carcere di piazza Lanza, a Catania, alcuni detenuti, rinchiusi a Siracusa, vennero trasferiti. Il difensore dell’imputato ha anche  ottenuto gli arresti domiciliari, i giudici della Corte d’Appello hanno, infatti, accolto l’istanza, per cui sconterà quel che gli resta nella sua abitazione

“Dopo che lo Zagarella avrà scontato la sua pena in casa, potrebbe avere la possibilità di ritornare ad indossare la sua tanto amata divisa” conclude il legale.