I militari della Guardia costiera di Siracusa hanno fermato due pescatori abusivi impegnati in una battuta di caccia nelle acque di una riserva, l’Area marina protetta del Plemmirio. Il pescato sarebbe dovuto finire sul banco frigo di un ristorante di Siracusa a cui le forze dell’ordine sono arrivati seguendo le tracce della figlia del ristoratore, che avrebbe fatto da tramite tra il genitore ed i pescatori.

Si tratta di una operazione contro la pesca da frodo ma soprattutto per la tutela della salute pubblica, infatti sono state compiute ispezioni nei mercati rionali o in alcune aree di Siracusa e della provincia senza autorizzazioni per la vendita.

“Durante un controllo – spiegano dalla Capitaneria di Porto – veniva segnalata la presenza di due pescatori subacquei che, al termine di una battuta di pesca, trasportavano il prodotto ittico a bordo di uno scooter del quale veniva fornita la targa. Si accertava che proprietaria del mezzo risultava essere la figlia di un ristoratore: si procedeva pertanto ad effettuare una verifica presso il ristorante, dove veniva rinvenuto sia lo scooter che prodotto ittico privo di tracciabilità, verosimilmente frutto della battuta di pesca appena”.

Nel complesso, al termine dell’operazione “Mercato Globale”, finalizzata al rispetto delle norme relative alla filiera ittica, disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e coordinata, per la Sicilia Orientale, dalla Direzione Marittima di Catania,  sono stati sequestrati 260 kg di prodotto ittico e 76 vasetti di tonno all’olio di oliva, privi di tracciabilità.

“I militari hanno elevato sanzioni per un totale di 27 mila euro e denunciata una persona 1 per frode in commercio;  è stato sequestrato un motopeschereccio, su disposizione della Procura a causa dei numerosi sconfinamenti effettuati ripetutamente durante l’attività di pesca in mare da parte dell’equipaggio imbarcato”.

 

 

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