Per il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, per salvare dalla crisi il Petrolchimico non serve l’aumento della commercializzazione del biocarburante.

Aiuti alle raffinerie” dice Prestigiacomo

Insomma, bocciato dal leader degli industriali l’emendamento al decreto energia passato alla Camera dei deputati, sbandierato dalla deputata nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, come un aiuto “alle raffinerie dei Sin come come quello di Siracusa” in un percorso “sostenibile anche economicamente e socialmente” spiegava ieri l’ex ministro del Governo Berlusconi.

“Biocarburante non serve” spiega Confindustria

“E’ una tipologia di carburante che le raffinerie, quelle del Petrolchimico di Siracusa, non trattano” dice all’AGI presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona che propone un altro progetto, legato al Patto di raffinazione.

Fare a Siracusa Hub per idrogeno

“Il Polo industriale di Siracusa è qualificato -spiega Bivona – per ospitare un Hub dell’idrogeno. Il più grosso consumatore di idrogeno sono le raffinerie che lo utilizzano per desolforare tutti i prodotti che vengono immessi nel mercato. Avremmo una produzione a Km 0, senza sprechi, di energia e di trasporto. Peraltro, il Petrolchimico di Siracusa con l’idrogeno ci lavora da ormai 60 anni, per cui si sono sviluppate professionalità e conoscenze che sono un patrimonio importante che non va sprecato. Ci sono aziende che producono idrogeno, per cui basterebbe realizzarlo qui un Hub piuttosto che andare altrove e realizzarlo ex novo”.

Il sostegno di Musumeci

La proposta di Confindustria Siracusa era stata già sottoposta al presidente della Regione, Nello Musumeci che l’ha rilanciata nei giorni scorsi. Allo stesso tempo, il Governatore si è rivolto al Governo nazionale per evitare il tracollo del Petrolchimico di Siracusa, che necessita di aiuti per la riconversione.

Il futuro nero del Petrolchimico

A penalizzare le aziende del Petrolchimico, secondo gli industriali, sono da un lato il Piano per la transizione ecologica, che imporrà a partire dal 2035 il divieto di vendita di veicoli alimentati con benzina e gasolio, ed il PNRR, che non ha previsto aiuti alle imprese per consentirgli di investire in tecnologie per abbattere le emissioni di Co2.

Le vie di uscite per le aziende

Eppure una norma per riconvertire le aziende petrolifere c’è: il Patto per la raffinazione, che consentirebbe al settore di poter usufruire di risorse, attraverso l’impiego di una parte delle accise e dell’IVA per investimenti legati ad un piano di abbattimento degli inquinanti. Servono, però, soldi per finanziare questo progetto, Confindustria Siracusa ne ha discusso nelle settimane scorse con il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso di un incontro avvenuto a Roma al termine del quale l’ex ministro dell’Interno si sarebbe impegnato a portare avanti le istanze di Confindustria.

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