E’ polemica a Siracusa dopo la decisione dell‘Asp di sospendere l’accredimento ad una clinica privata, Villa Aurelia, che ha già avviato le procedure per il licenziamento di 47 persone, tra medici, infermieri ed altro personale. La fine delle attività coinciderebbe con la perdita di 40 posti letto nella struttura privata, aggravando una situazione già difficile per la sanità siracusana.
Il contenzioso tra Asp e clinica privata
Tra l’Asp Siracusa e Villa Aurelia è in corso un braccio di ferro legale, la proprietà ha presentato dei ricorsi al Tribunale amministrativo e secondo quanto trapela da fonti vicine alla clinica, l’azienda sanitaria avrebbe proposto ai titolari della struttura di rinunciare ai contenziosi al fine di riavere l’accreditamento.
La preoccupazione della Cisl
“Le conseguenze delle controversie fra la Pubblica Amministrazione e l’imprenditoria privata che gestisce servizi di fatto pubblici, determinando risultati di tale specie – hanno sottolineato Passanisi e Miceli – producono un paradosso rispetto alla scelta di ricorso all’offerta integrata di servizi sanitari finalizzata alla maggiore efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, determinando le ricadute sulla collettività, con la perdita del posto di lavoro dei dipendenti licenziati ed il disagio procurato ai malati che si vedranno costretti anche alla mobilità verso altre realtà
assistenziali”.
La polemica con l’assessorato alla Salute
“L’assessorato regionale alla Salute – denuncia il parlamentare regionale di Prima l’Italia Giovanni Cafeo – ha intimato ai titolari della casa di cura di rinunciare ai contenziosi con l’amministrazione regionale altrimenti l’accreditamento non sarà ripristinato. È una richiesta intollerabile, non si può obbligare un’azienda a sottoscrivere un contratto agitando un cappio, è una modalità che va rigettata e combattuta, per cui auspico un ripensamento da parte dell’assessorato alla Salute”.
L’assessorato alla Salute – dice Vincenzo Vinciullo, coordinatore di Prima l’Italia Siracusa – rimane indifferente come se la problematica riguardasse il Servizio sanitario di un’altra regione italiane e non della Sicilia. Ritengo sia un comportamento insopportabile e chiedo all’assessore regionale alla Salute di intervenire con l’urgenza del caso”.
L’intervento di Razza
Sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. “Leggo della vertenza aperta a Siracusa per il licenziamento di 47 lavoratori, ai quali sono vicino perché utilizzati con apparente spregiudicatezza come strumento umano per ottenere dalla Regione la contrattualizzazione di posti letto (quindi nessuna prestazione erogata e non retribuita). La società ha piena consapevolezza della attuale infondatezza della sua richiesta e, infatti, ha sottoscritto una transazione e, finora, non ottenuto alcuna pronuncia favorevole nelle sedi adite. Chiederò al prefetto di Siracusa la convocazione di un tavolo al quale parteciperò personalmente. Spero solo, ma dalle telefonate ricevute da esponenti politici del territorio non ne sono così convinto, che non si voglia utilizzare questa vertenza in prossimità delle prossime elezioni. Anche per questo sono a disposizione della Procura di Siracusa per essere ascoltato con urgenza”.
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