La regolarizzazione dei migranti riguarderà anche i braccianti agricoli  ospiti della baraccopoli di Cassibile, alla periferia sud di Siracusa, la cui vicenda è stata al centro di alcune interrogazioni parlamentari a causa delle condizioni igieniche della struttura, peraltro abusiva, e di lavoro degli stranieri. “Ma sono irregolari perché non assunti dalle aziende, un male atavico che fa il pari con un altro grande problema con cui i migranti si misurano giornalmente: il caporalato” spiega il segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alosi, che ha più volte denunciato la situazione di questi braccianti, impegnati nella raccolta della patata nelle aziende agricole del Siracusano.

“E’ un traguardo storico, dopo anni di battaglie condotte dalla Flai Cgil. L’emergenza sanitaria – dice il segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alosi –  ci ha offerto l’occasione per chiedere azioni urgenti per la tutela dei migranti nei ghetti, affinché non fosse dimenticata questa fascia di lavoratori che hanno continuato ad assicurare disponibilità di cibo sulle nostre tavole. La Cgil, in questa battaglia, si è trovata a fianco tantissime realtà associative ma anche singoli cittadini. “Le misure previste dal provvedimento potranno consentire di porre fine alla vergogna dei ghetti con la possibilità di svuotarli grazie ad una accelerazione del Piano Triennale contro il caporalato e ad un lavoro sinergico tra Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, Regioni, Prefetture, Protezione Civile e Croce Rossa”

“Il decreto apre una prospettiva di uscita dai soprusi, dai ricatti – spiega Alosi –  e dallo sfruttamento. Ne beneficeranno anche i lavoratori italiani perché non potranno essere più ricattati dalle aziende che sfruttano con la minaccia di trovare manodopera a più basso costo. Fino ad oggi sono poche le aziende agricole che regolarizzano i migranti impegnati nelle campagne e che riconoscono loro la paga giornaliera contemplata nei contratti nazionali. Il nuovo decreto, dunque, va a rafforzare la legge contro il caporalato, e sostiene le condizioni per un corretto collocamento, accoglienza e prevenzione, istituendo le sezioni territoriali per il lavoro agricolo di qualità, su cui la Cgil di Siracusa vigilerà”.

 

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