La notizia dell’arresto del magnate franco-israeliano Beny Steinmetz, 67 anni, avvenuto a Cipro e su mandato di cattura emesso dalla Romania, è del 3 settembre scorso. E’ rimbalzata quasi in tempo reale su diversi siti di informazione internazionali ed è stata ripresa nelle ore scorse dal quotidiano nazionale La Verità.

L’amico di Priolo

Un nome che, a molti non dice praticamente nulla ma nel mondo degli affari è una sorta di istituzione. Negli ultimi anni nei confronti del magnate, rilasciato su cauzione, sono, però, piovuti altri guai giudiziari, tra cui uno in Svizzera. A conoscerlo, certamente, sono i manager di  Goi Energy, la società che, nei mesi scorsi, ha acquistato dal colosso russo Lukoil le due raffinerie Isab di Priolo, al centro, nelle ore scorse del provvedimento del Governo nazionale che ha firmato il decreto per la sua continuità  produttiva.

Gli incroci nelle società

Goi Energy è il ramo del settore energetico di Argus, un fondo di private equity e asset management leader a Cipro. L’amministratore delegato di Goi Energy, Michael Bobrov, che è anche amministratore delegato e azionista di maggioranza di Green Oil Energy, che a sua volta è l’azionista di maggioranza di Bazan Group, uno dei più grandi e complessi gruppi energetici in Israele, che gestisce il più grande impianto integrato di raffinazione e petrolchimico del Paese. Come riporta veritaeaffari.it,  soci di Bobrov in Green Oil sono due uomini d’affari, legati da vincoli di parentela a Beny Steinmetz.

La manager greca

Il magnate non ha ruoli nel board di Goi Energy ma oltre a Bobrov conosce pure Alexia Bakoyannis, componente del Cda della società, manager di nazionalità greca che, nei mesi scorsi, ha accompagnato proprio Bobrov negli incontri istituzionali con il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso e lo stesso presidente della Regione, Renato Schifani.

In un articolo comparso sul settimanale l’Espresso, emerge che Bakoyannis è nipote del capo del governo di Atene, Kyriakos Mitsotakis e sorella del sindaco della capitale greca, Kostas Bakoyannis. La madre Dora è stata a sua volta primo cittadino della città ai tempi delle Olimpiadi del 2004 per poi diventare ministro degli Esteri.

L’amicizia con il magnate

Che la manager greca ed il magnate franco israeliano si conoscano emerge, nell’articolo su La Verità, in quanto nell’agosto dello scorso anno, Steinmetz rilasciò una intervista, al giornale francese Le Monde, “nella casa di Atene della Bakoyannis”. In quell’intervista si parlò della sua vicenda giudiziaria in Svizzera: il magnate è stato riconosciuto colpevole di corruzione di pubblici ufficiali stranieri in Guinea dalla Camera d’appello di Ginevra.

I guai in Svizzera

In una nota, “il tribunale ginevrino ha indicato che Steinmetz ha influenzato il processo di attribuzione dei diritti minerari nella regione Simandou, nella Repubblica di Guinea, versando 8,5 milioni di dollari in tangenti a Mamadie Touré, la quarta moglie del defunto presidente guineano Lansana Conté” riporta il sito swissinfo.ch.

L’intervento di Goi Energy

I portavoce di Goi Energy precisano che “Steinmetz non ha ruoli nell’operazione Isab, così come smentiscono che la Bakoyannis lavori per l’uomo d’affari israeliano”.