Hanno deciso di disertare la loro festa, quella della Polizia penitenziaria, gli agenti del carcere di Augusta che aderiscono a 4 sindacati: Sippe, Cgil, Cnpp e Cisl. Da tempo, ormai, lo scontro sembra insanabile con la direzione della struttura, al punto da chiederne la destituzione in quanto ” non riconosce e viola in continuazione gli accordi sindacali legittimamente sottoscritti” denunciano Scarso (Cisl), Di Carlo (Cnpp), Argentino (Cgil) e Bongiovanni (Sippe).

“Nulla da festeggiare”

Secondo fonti sindacali, il carcere di Augusta ospita oltre 4oo detenuti a fronte di un capienza massima di 250 unità mentre, per quanto riguarda il numero di agenti di effettivi ce sono 190 ma ne occorrerebbero  250. “I colleghi della casa reclusione di Augusta – spiegano i sindacalisti – non hanno nulla da festeggiare, considerato che quotidianamente vengono lesi i diritti contrattuali con carichi di lavoro non più sopportabili, che producono gravi distonie organizzative, infatti è inammissibile che un operatore di Polizia Penitenziaria possa controllare più posti di servizio”.

“Ormai gli organici della Polizia Penitenziaria sono ridotti al lumicino poiché mancano all’appello oltre 1000 unità nella regione Sicilia mentre ad Augusta la situazione è ancora più drammatica poiché per assicurare un minimo di sicurezza sarebbero necessarie oltre 50 unità” sostengono i sindacati.

“Lasciati da soli con i detenuti”

Una carenza di organico che poi rischia di diventare pericolosa per l’incolumità degli stessi agenti. “Abbiamo più volte denunciato – sostengono Scarso (Cisl), Di Carlo (Cnpp), Argentino (Cgil) e Bongiovanni (Sippe) –  alla direzione che non è più possibile lasciare da soli nelle sezioni detentive i nostri colleghi, costretti ad occupare più posti di servizio contemporaneamente, e soprattutto nelle ore serali e notturne a vigilare, da soli su almeno 100 detenuti in un piano detentivo”.

“E come se non bastasse, si aggiunge il problema dei buoni pasto che non sono erogati dall’anno scorso ed il mancato pagamento degli straordinari” aggiungono i sindacalisti.

 

 

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