- Commissariata la società che gestisce a Noto il servizio idrico
- La decisione del sindaco motivata da una scarsa liquidità in cassa
- Pochissimi gli incassi della Municipalizzata
“Bassa percentuale di incassi sulla recente bollettazione e di conseguenza scarsa disponibilità di liquidità nei conti correnti”.
Lo afferma il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, motivando la sua decisione di commissariare l’Aspecon, la società municipalizzata che gestisce il servizio idrico. Con una determina del 4 giugno, il capo dell’amministrazione ha azzerato il Cda, responsabile, secondo Bonfanti, della “grave situazione finanziaria” emersa, peraltro, in una relazione del direttore dell’Aspecon, Alessandro Aiello.
Conti correnti bloccati
Secondo quanto sostenuto dal sindaco di Noto, i conti correnti sono “oggetto di momentaneo blocco per interventi di recupero di somme da parte dei nostri fornitori, non avrebbe potuto rassicurare quei “servizi essenziali” imprescindibili alla nostra quotidiana attività”.
Bilanci trasparenti
Il sindaco, in merito alla situazione economica, spiega che “i bilanci della Municipalizzata sono pubblici e facilmente consultabili” ed al tempo stessa precisa la genesi della concessione del servizio all’Aspecom. “L’azienda speciale che gestisce il servizio idrico – dice Bonfanti – e fognario della nostra città, è subentrata, temporaneamente, nella gestione fallimentare dell’ex Sai 8 per traghettare le attività legate al Servizio idrico integrato nella nuova società, a totale partecipazione pubblica, in corso di costituzione tra i 21 Comuni della provincia di Siracusa, componenti il consorzio ATI – Ambito Territoriale Idrico”.
“Cda scelto dal sindaco”
A puntare l’indice contro Bonfanti, come aveva fatto già ieri quando è stata resa nota la notizia del commissariamento, è l’ex sindaco di Noto, Raffaele Leone. “In nove anni, tutti ricadenti nella sindacatura Bonfanti, ha accumulato una esposizione astronomica. Ciò è dovuto esclusivamente – dice Leone – al modo scellerato in cui è stata amministrata. I membri del consiglio di amministrazione sono stati scelti dal sindaco senza considerare se avessero competenza a gestire un’azienda che eroga un servizio pubblico essenziale, ma solo per appagare le richieste dei consiglieri che gli garantivano la maggioranza in consiglio comunale”
“Nessuna lotta agli abusivi”
Nel rincarare la dose, Leone ha aggiunto. “Ció ha comportato – dice ancora Leone – che non sono state fatte per tempo le letture dei contatori, le bollettazioni sono state saltuarie ed imprecise, non se ne è curata la riscossione, sono uscite bollette pazze, che giustamente i malcapitati destinatari non hanno pagato, non si è fatta la lotta ai prelievi abusivi, non c’è stato un controllo della spesa ed anzi si è lasciata crescere in maniera esponenziale quella fuori bilancio. Queste sono le cause del dissesto”.
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