- Scontro sul nuovo bando per la gestione del servizio idrico a Siracusa
- L’amministrazione assicura che c’è una clausola per la tutela dei lavoratori
- L’assessore del Comune di Siracusa attacca la deputata nazionale Prestigiacomo
L’amministrazione comunale di Siracusa assicura che nel nuovo bando per la gestione del servizio idrico ci sono le clausole per la tutela dei lavoratori. Insomma, il personale impiegato nell’azienda dell’attuale gestore non perderà il posto con il nuovo appalto.
Lo scontro
Lo conferma l’assessore al Servizio idrico integrato Carlo Gradenigo, confutando quanto, invece, sostenuto dai sindacati e dalla deputata nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, che hanno denunciato l’assenza nel capitolato di una clausola sociale per “blindare” i lavoratori. A loro si è aggiunta, nelle scorse ore, pure la parlamentare regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata che ha chiesto al sindaco di Siracusa “di fare marcia indietro”.
“Fake news della Prestigiacomo”
“Chi dice o scrive che non è stata prevista la clausola sociale o non ha letto gli atti di gara o afferma fatti non veri” taglia corto l’assessore Carlo Gradenigo. E poi la stoccata, durissima, alla parlamentare nazionale di Forza Italia, l’ex ministro Stefania Prestigiacomo, “che getta benzina sul fuoco agitando fake news e accusando l’amministrazione di voler agevolare il profitto d’impresa a danno dei lavoratori”.
Il capitolato secondo l’assessore
“Il disciplinare e il capitolato prevedono espressamente l’obbligo, per i partecipanti alla gara, di presentare un piano dettagliato di riassorbimento del personale e di assumere prioritariamente il personale dell’impresa uscente” aggiunge l’assessore di Siracusa.
Ricorso al Tar
Come se non bastasse, c’è anche il ricorso al Tar dell’attuale gestore, la Siam, per l’annullamento della gara, “giudicando il nuovo bando per l’affidamento del Servizio idrico integrato di Siracusa antieconomico e poco remunerativo, dall’altra i sindacati che dichiarano lo stato di agitazione” dice l’assessore Gradenigo.
Ma chi ha ragione?
La vicenda, comunque, pone una questione: da una parte ci sono 3 sindacati, Cgil, Cisl e Uil, una deputata nazionale, una parlamentare regionale, che assicurano l’assenza di tutele per i lavoratori nel nuovo bando, dall’altra l’amministrazione comunale, che, invece, sostiene la cosa esattamente opposta. Qualcuno ha letto male il bando, questo è certo.
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