L’ex magistrato della Procura di Siracusa Giancarlo Longo è stato condannato a 4 mesi in continuazione per uno dei tronconi d’inchiesta dell’operazione denominata “Sistema Siracusa”. Lo scrive l’AGI in relazione al procedimento al tribunale di Messina su un presunto giro di sentenze comprate per favorire alcuni gruppi imprenditoriali siracusani.
Ha invece patteggiato 11 mesi in continuazione con la precedente sentenza l’avvocato Giuseppe Calafiore, difeso dagli avvocati Alberto Gullino e Mario Fiaccavento. E’ quanto deciso dal gup di Messina, Fabio Pagana, che ha condannato Longo, nell’ambito del giudizio che si è svolto con le forme dell’abbreviato, in continuazione con la sentenza del dicembre 2018. A Longo, assistito dall’avvocato Bonni Candido, sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. L’accusa era di corruzione in atti giudiziari. Si chiude dunque, dopo vari rinvii e richieste di patteggiamento rigettate, anche questo capitolo dell’inchiesta sul “Sistema Siracusa” che nel 2019 ha puntato i riflettori su un comitato d’affari capace di condizionare indagini. Per il troncone principale, lo scorso luglio, si era chiuso il processo di primo grado con cinque condanne. L’inchiesta è stata condotta dalla Procura di Messina su indagini della Guardia di Finanza.
Nell’ambito di un altro troncone dell’inchiesta Sistema Siracusa, sono state emessi cinque condanne.
La sentenza, di primo grado, è della prima sezione penale del tribunale di Messina che ha condannato l’imprenditore piemontese Ezio Bigotti , ex manager del gruppo Sti a 7 anni e 6 mesi. Condannato anche Vincenzo Ripoli a 6 anni e 9 mesi, Francesco Perricone 6 anni e Cesare Pisello 4 anni. Infine per Mauro Calafiore 2 anni con il beneficio della pena sospesa. Il tribunale ha sostanzialmente accolto le richieste formulate dai pubblici ministeri Antonio Carchietti e Antonella Fradà. Al centro del processo per, a vario titolo, corruzione in atti giudiziari e falso commesso da pubblico ufficiale, l’operazione della Guardia di Finanza scattata a febbraio 2019 che ha coinvolto l’imprenditore alcuni consulenti e commercialisti. Il procedimento è un filone dell’inchiesta condotta dalla procura di Messina sul “Sistema Siracusa” che a suo tempo portò ad accendere i riflettori su un “comitato di affari”, secondo l’accusa, capace di condizionare indagini e fascicoli
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