Gli agenti di polizia hanno portato a termine un’operazione antidroga ad Avola, denominata Gemini, concentrata nell’area delle case popolari di via Santa Lucia e via Boccaccio, con l’arresto di sei persone.

Lo spaccio h24

Gli organizzatori avrebbero gestito un traffico di eroina e cocaina a qualsiasi ora del giorno, tranne la domenica, considerato un festivo. In merito allo smercio di cocaina, la droga sarebbe stata nascosta sotto piccoli depositi di terra presenti ai bordi di un muro perimetrale, in attesa dell’arrivo degli assuntori.

Come una catena di montaggio

La banda risultava essere pronta a fronteggiare anche eventuali imprevisti quale l’impossibilità lavorativa o -peggio- l’arresto di uno degli spacciatori sostituendolo con un altro di fiducia.

Smercio di eroina in casa

La gestione del traffico di stupefacente del tipo eroina, invece, era organizzata in maniera differente in quanto, uno degli arrestati, in via prevalente curava, personalmente lo smercio, ricevendo gli assuntori in prossimità dell’uscio di ingresso della propria abitazione. In questa attività, un ruolo lo avrebbe avuto la moglie dell’organizzatore, come emerso dalle indagini.

Un gemellaggio tra i capi delle due bande

Pertanto, data la capillare organizzazione, è stato dimostrato come i due capi, quello dedito al commercio di cocaina e l’altro specializzato nello spaccio dell’eroina, avessero un vero e proprio ruolo organizzativo ed avevano instaurato un vero e proprio “gemellaggio” finalizzato a realizzare, nell’area prospicente la loro residenza, un luogo per richiamare i tossicodipendenti non solo locali ma di tutta l’area centrale e meridionale della provincia aretusea.

Il coinvolgimento di altri complici

“Inoltre, i vertici di detta organizzazione si servivano anche del contributo materiale e morale di terzi che materialmente cedevano al minuto lo stupefacente assicurando la propria prestazione lavorativa illecita in fasce orarie predeterminate e percependo una remunerazione fissa giornaliera” spiegano dalla Questura di Siracusa.

Il giro di affari

Secondo gli inquirenti, questo commercio ha dato vita ad una “piazza di spaccio” in cui sono state riscontrare più di 150 cessioni giornaliere con, conseguenti, ingenti profitti economici, nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro.