• Interrogatorio di un 24enne accusato di stalking e maltrattamenti
  • Il giovane ha negato di aver picchiato la ex compagna che aspetta un bambino
  • Il ragazzo sostiene che i parenti della donna vogliono toglierli il figlio

Ha negato le accuse di maltrattamenti e stalking un giovane di 24 anni di Pachino destinatario di un divieto di avvicinamento alla ex compagna.

Interrogatorio in Tribunale

L’indagato, difeso dall’avvocato Luigi Caruso Verso, si è presentato questa mattina, al palazzo di giustizia di Siracusa, per essere interrogato dal gip del Tribunale, Andrea Migneco, e nel corso della sua deposizione ha raccontato un’altra verità rispetto a quella degli agenti del commissariato di Pachino che, nei giorni scorsi, gli hanno notificato la misura cautelare. La donna, nella sua testimonianza, ha riferito di essere stata aggredita durante la convivenza e poi di essere rimasta vittima degli atti persecutori del 24enne dopo la fine della relazione.

“Accuse inventate”

Per l’indagato sono tutte accuse “inventate”, secondo il giovane ci sarebbe un piano per negargli la potestà genitoriale perché la donna, secondo quanto da lui stesso riferito al giudice, aspetta un bambino, frutto della loro relazione. Ed avrebbe ricordato di un episodio, culminato con l’aggressione nei suoi confronti da parte di un parente della sua ex compagna che, secondo la sua tesi, gli avrebbe detto che sarebbe stato escluso dall’educazione del piccolo, una volta venuto alla luce.

Una relazione tra alti e bassi

Nella ricostruzione della difesa, sono emersi altri particolari, tra cui la circostanza che, di recente, nel mese di marzo, sarebbe stata la donna a contattare il 24enne per parlare, inoltre la loro relazione sarebbe andata avanti per anni tra separazioni e riconciliazioni.

La tesi della polizia

Per gli agenti del commissariato di polizia di Pachino, che hanno condotto le indagini, i comportamenti dell’indagato, secondo quanto emerge nella relazione delle forze dell’ordine “hanno determinato un grave clima di ansia nella persona offesa, la quale non poteva liberamente organizzare la propria vita, condizionata dagli atteggiamenti ossessivi dell’ex compagno” spiegano dalla Questura di Siracusa.