I carabinieri hanno arrestato due uomini ed una donna per tentato omicidio e sequestro di persona ai danni di un 56enne di Augusta che si era opposto alla loro richieste di denaro.

Sono in carcere

Sono in carcere Sebastiano Conca, 39 anni, la sua compagna, Elisabeth Piras, 38 anni, e Francesco Rapina, 30 anni,  tutti di Augusta: come disposto dalla Procura di Siracusa, i due uomini sono stati condotti nel carcere di Siracusa mentre la donna è stata accompagnata nel penitenziario femminile di Messina.

La vicenda

L’aggressione, secondo quanto emerso nella ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Augusta, è avvenuta nella nottata tra sabato e domenica. Da tempo, però gli indagati, avrebbero messo sotto pressione la vittima con continue richieste di soldi che l’uomo non avrebbe potuto più soddisfare.

In effetti, da quanto risulta dalle indagini dei militari, il 56enne, in passato, avrebbe consegnato del denaro ai presunti aggressori che avrebbero approfittato della sua bontà mista alla paura. I tre, secondo le forze dell’ordine, convinti, ormai di tenerlo in pugno, avrebbero proseguito, certi di avere trovato la gallina dalle uova d’oro.

L’aggressione

Sabato sera, il 56enne, dopo aver detto di no alle pretese degli indagati, sarebbe stato picchiato in modo selvaggio nella sua abitazione dove gli indagati si sarebbero recati per incassare i soldi. Oltre a danneggiarli l’appartamento, lo hanno colpito con un ombrello e delle sedie.

Il sequestro

Per costringerlo ad aderire alle loro richieste, lo hanno successivamente caricato in macchina e portato a casa della ex moglie, distruggendo anche questa abitazione perché pure la donna si era rifiutata di consegnar loro del denaro.

L’allarme dei clienti di un bar

La vicenda ha avuto ulteriore seguito per strada, in via Lavaggi, davanti ad un bar, dove alcuni avventori hanno chiamato i carabinieri consentendo loro di arrestare gli aggressori e di richiedere l’intervento del 118 per la vittima.

Vittima in gravi condizioni

L’uomo, ricoverato in ospedale, versa in prognosi riservata ed in pericolo di vita per le lesioni interne e l’emorragia celebrale riportate.

 

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