• Nel processo per mafia e droga a Siracusa la parola alla difesa
  • Gli avvocati di alcuni dei 12 imputati hanno escluso l’associazione
  • Per la Dda di Catania, lo spaccio alla Tonnara era gestito da un clan

Al processo per mafia e droga, denominato Tonnara, dalla zona di Siracusa che comprende un complesso di palazzine di edilizia popolare, le difese degli imputati, nel corso della loro arringa, hanno escluso l’esistenza di un’associazione con un’organizzazione verticistica, con tanti di ruoli e compiti per i sodali.

12 imputati

Alla sbarra ci sono 12 persone ma nell’udienza, tenutasi nell’aula bunker di Siracusa, hanno discusso solo una parte degli avvocati, provando a convincere i giudici del Tribunale che lo spaccio, in quella zona, non era gestito da un clan, come suppongono, invece, i magistrati della Procura distrettuale di Catania, i quali indicano in Antonio Rizza ed in Danilo Briante le figure apicali.  La prossima udienza è fissata per il 21 settembre, giorno in cui discuteranno gli altri legali.

I due capi

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due avrebbero dati ordini sulle dosi giornaliere da consegnare agli spacciatori “organizzati in veri e propri “turni di lavoro”, in modo tale da garantire le cessioni di stupefacente senza soluzione di continuità durante l’arco dell’intera giornata”.

Il fornitore spagnolo

Il gruppo della Tonnara di Siracusa avrebbe avuto a libro paga, secondo la tesi della Dda, un fornitore di droga spagnolo. In almeno tre occasioni, Santiago Rodriguez, 45 anni, condannato per traffico di stupefacenti tra Palermo, Agrigento e Marsala,  avrebbe ceduto stupefacenti alla banda siracusana, come da lui stesso svelato durante la sua deposizione in videoconferenza.

Le dichiarazioni del pentito

Francesco Capodieci, ex capo del gruppo Bronx, diventato collaboratore di giustizia, nella sua testimonianza, poco prima della requisitoria del pm,   ha confermato il ruolo operativo di Briante e Rizza  ma si è anche soffermato sulla posizione di Gaetano Maieli,  indicato dal pentito come “la mente fine del gruppo”.

Le richieste della Dda

Queste le richieste di condanna formulate dal pm della Dda di Catania.

Alessandro Abela, 11 anni, Raffaele Ballocco, 18 anni; Danilo Briante, 29 anni; Vincenzo Buccheri, 16 anni; Dario Caldarella, 16 anni; Gaetano Maieli, 14 anni; Marco Maieli, 14 anni; Giuseppina Riani, 16 anni; Antonio Rizza, 28 anni; Ivan Rossitto, 19 anni; Massimo Salemi, 15 anni; Graziano Pasquale Urso, 4 anni. Tra i difensori degli imputati ci sono gli avvocati Junio Celesti, Licinio La Terra Albanelli e Luca Cianferoni.