Nella giorno in cui si celebra la visibilità transgender, Lorenza Campanella, siracusana, racconta la sua storia, dagli inizi difficilissimi, per via delle resistenze della famiglia, fino a quando ha definitivamente riequilibrato il rapporto con i fratelli che hanno accettato le sue scelte.

Consigliera dell’Arcigay Siracusa, Lorenza riveste il ruolo di responsabile del gruppo trans ma il ricordo degli anni dell’infanzia è indelebile, periodo in cui cominciò a manifestare la sua diversità.

La passione per la danza e lo stop dei fratelli

“Avevo sei anni ed era arrivato  il momento per il quale i miei genitori mi chiedevano quale sport intendevo iniziare a praticare per sviluppare il mio corpo di bambino” racconta Lorenza che, guardando Heather Parisi a Fantastico, decise di dedicarsi alla danza.

Solo che intorno ai 12 anni, i fratelli disorientati per i suoi orientamenti pressarono  i genitori per farle cambiare sport

“Ero il fratello scomodo”

“Così entrambi spinsero i miei genitori a valutare – racconta Lorenza – un cambio di programma per un fratello scomodo e diverso da loro e fu così che fui proiettato in quei due anni allo sport del nuoto, uno sport che certamente ha della grazia ma come prima diciamo visibile “controindicazione” per dirla nel modo in cui io l’ho sentita, ti cambia la struttura ossea facendo lavorare tutta la parte alta oltre alle gambe e inevitabilmente mi ritrovai così un’apertura spalle che assomigliava più all’immagine televisiva di Hulk piuttosto che delle mie amatissime Principesse Disney”.

La scelta

Lorenza racconta che, proprio in quella fase, decise di voler assecondare le sue inclinazioni. “Fu allora che iniziai la mia determinazione e autodeterminazione alla Transessualità, recandomi in quello che un tempo si chiamava “Consultorio Familiare di quartiere” che forniva gratuitamente un supporto psicologico e medico. Portai tutta la mia famiglia dopo una mia prima visita in solitaria ad una terapia familiare” spiega Lorenza.

I rapporti buoni con i fratelli

Il percorso è stato costellato da difficoltà, poi il lutto per la scomparsa dei genitori e la fine dei contrasti con i fratelli. “Il rapporto coi miei fratelli è decisamente migliorato nel tempo e ad oggi che siamo orfani dei nostri genitori non facciamo più discorsi dei momenti di incomprensioni o malversazioni che furono. Posso anche affermare di essere stata circondata sempre da buoni amici e amiche, a scuola come altrove” conclude Lorenza.