Il gup del Tribunale di Siracusa ha disposto il rinvio a giudizio per Antonino Delfino, 48 anni, imprenditore calabrese, Elisabetta Lo Iacono, 52 anni, commercialista, siracusana, e Danilo Antonicelli, 49 anni, avvocato, siracusano.  Sono accusati di associazione a delinquere, truffa e autoriciclaggio nell’ambito di una inchiesta della Procura di Siracusa, denominata Ghost Financing, su un gigantesco raggiro che ha visto come vittime 68 persone.

La vicenda

Gli indagati, secondo quanto ricostruito dalla Guardia di finanza di Siracusa, prospettando ai clienti la possibilità di ottenere finanziamenti a tassi agevolati o a fondo perduto, senza la necessità di fornire idonee garanzie patrimoniali o personali li avrebbero convinti a versare cospicue somme di denaro per avviare le presunte pratiche di finanziamento.

Le somme riscosse sarebbero state poi utilizzate a fini personali quali, ad esempio, l’acquisto di beni di consumo e l’indebito finanziamento delle attività commerciali dell’imprenditore indagato.

Due tipologie di truffe

Gli inquirenti ritengono che alle vittime sarebbero state proposte due diverse tipologie di operazioni: una più articolata che avrebbe previsto la costituzione di una società all’estero, da alimentare attraverso risorse originate da operazioni di sconto bancario di titoli emessi da istituti di credito stranieri.

Per incarichi di questa natura, gli indagati sarebbero riusciti a farsi consegnare dagli investitori somme ingenti, variabili da 10.000 a 90.000 euro per ciascuna pratica di finanziamento.

La seconda tipologia di operazione sarebbe stata più semplice e sarebbe consistita in dichiarati finanziamenti attraverso “fondi BEI” o semplicemente “finanziamenti esteri”, per cui sarebbe stato chiesto un esborso di somme più modesto, compreso tra i 2.500 e i 7.000 euro per ogni pratica di finanziamento.

Niente guadagni per le vittime

Nessuno dei clienti avrebbe ottenuto i denari promessi, solo una sparuta minoranza di investitori sarebbe riuscita a ottenere il rimborso di quanto versato dopo le minacce di rivolgersi alle autorità giudiziarie.

L’ analisi dei movimenti bancari dei conti corrente e delle carte di credito e di debito degli indagati avrebbe consentito di ripercorrere le modalità di impiego delle somme riscosse.

La commercialista siracusana e l’imprenditore erano stati precedentemente arrestati, nell’ambito dell’imponente operazione antimafia denominata “Rinascita – Scott”, promossa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.