I giudici della Corte di Appello di Catania hanno rigettato la richiesta di perizia neurologica avanzata dalla difesa di Paolo Cugno, 28 anni, operaio di Canicattini Bagni, nel Siracusano, accusato dell’omicidio nel marzo del 2017 della compagna Laura Petrolito, 20 anni. 

In primo grado, l’imputato, che ha scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, ha rimediato una condanna a 30 anni di reclusione ma la sua difesa, rappresentata dall’avvocato Giambattista Rizza, sostiene che il giovane soffre di problemi cerebrali, per cui, nelle settimane scorse, aveva avanzato richiesta per far compiere degli esami diagnostici sul suo assistito.  “Non capiamo – spiega l’avvocato Giambattista Rizza – perché non si debba prendere in considerazione un elemento oggettivo come la perizia neurologica”. Tra poco meno di un mese, i giudici decideranno del destino di Paolo Cugno, che, secondo quanto emerso nell’inchiesta della Procura di Siracusa e dei carabinieri, avrebbe prima accoltellato la sua compagna, da cui ha avuto un figlio, per poi gettarla in un pozzo.

Gli inquirenti avevano spiegato che tra i motivi di quell’aggressione sfociata nel sangue c’era la gelosia. E’, però, emerso che a soffrirne era Laura Petrolito, infastidita dal comportamento del suo compagno. In un post su Facebook di qualche anno fa, Laura aveva postato una foto contenente una frase: “Tradire non è solo fare sesso con un’altra persona. Cancellare i messaggi o mentire su dove si va è già tradire”.

Secondo la difesa,  Paolo Cugno, è un infermo di mente ed a supporto di questa tesi aveva depositato al gup del tribunale di Siracusa, prima della lettura della sentenza di primo grado, una perizia psichiatrica del consulente di parte, Michele Lo Magro, attestante una grave patologia, una schizofrenia paranoide  sofferta dal ventisettenne. Il consulente del gip, Antonino Petralia, aveva, però, smentito la ricostruzione della difesa, che, a sua volta, contestando la perizia ne aveva sollecitata un’altra, per cui il giudice decise di affidarla a Filippo Drago ma pure questa, in sostanza, non sarebbe stata favorevole alla tesi del legale del ventisettenne.

 

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