“Ad oggi le sanzioni contro la Russia colpiscono imprese e soggetti ben specifici. Isab-Lukoil, società di diritto italiana, non è oggetto di alcuna sanzione”. Lo afferma la deputazione regionale e nazionale del M5S dopo lo sfogo dei vertici del colosso della raffinazione, con due impianti nel Petrolchimico di Siracusa, che hanno affermato del boicottaggio di una decina di aziende, tra cui uno studio legale. In sostanza, hanno deciso di non collaborare con Isab solo perché gli stabilimenti gravitano nell’orbita della russa Lukoil.

Lukoil ha condannato la guerra

“La stessa Lukoil russa, peraltro, è una delle poche società energetiche di quel Paese ad aver preso pubblicamente le distanze dalla guerra, invocando con una nota del cda una soluzione diplomatica. Siamo molto preoccupati per le notizie circolanti in questi giorni circa l’atteggiamento ostile di alcuni fornitori, anche pubblici, che oggi sta colpendo Isab”.

“Governo intervenga”

“Chiediamo al governo di valutare un intervento che rassicuri circa la situazione che si sta creando, in maniera simile a quanto avvenne nel 2011 in occasione della crisi libica con Tamoil italia. Questo serve oggi per salvaguardare la vita produttiva ordinaria della zona industriale siracusana che produce energia e carburanti per l’intero Paese” spiegano i parlamentari siracusani Paolo Ficara, Maria Marzana, Filippo Scerra e Pino Pisani, insieme ai deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua del MoVimento 5 Stelle.

Istituzione area di crisi

La deputazione nazionale e regionale del M5S auspica l’istituzione dell’area di crisi nell’area del Petrolchimico di Siracusa, pratica che è già stata inviata a Roma, che consentirebbe di avere aiuti per l’intero settore petrolifero e per il suo indotto, tagliati fuori dal PNRR

“Comprendiamo le difficoltà legate allo scoppio del conflitto, ma auspichiamo anche una rapida convocazione del tavolo al MISE sull’istituzione dell’area di crisi e le possibili iniziative a sostegno della zona industriale siracusana”. Così i parlamentari siracusani Paolo Ficara, Maria Marzana, Filippo Scerra e Pino Pisani, insieme ai deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua del MoVimento 5 Stelle.