La crisi dovuta al post emergenza Covid19 rischia di avere effetti devastanti nei poli industriali siciliani. L’allarme viene dal sindacato Ugl che denuncia una situazione difficile che si sta via via manifestando nelle realtà produttive siciliane.

“Esprimiamo forte preoccupazione per la tenuta dei livelli occupazionali e degli insediamenti produttivi del polo industriale di Siracusa– dicono Giuseppe Messina, segretario Ugl Sicilia e Tonino Galioto, segretario territoriale Ugl Siracusa- alla luce degli effetti prodotti dal lockdown, causa di un sostanziale andamento negativo nel mercato petrolifero e dal Piano regionale sulla qualità dell’aria“.

Il problema è, infatti, duplice. L’industria del petrolio arretra anche per gli effetti dovuti alla riduzione della mobilità non solo nel periodo di lockdown quando si è praticamente azzerata. Anche con la ripartenza gli spostamenti sono ridotti, le tratte e i collegamenti molto minori in numero e durata, perfino i vettori aerei stanno ripartendo ma con ridotta capacità e dunque consumi, costi circolazione di denaro. Il mondo sembra cambiato e questo continuerà per un periodo di tempo difficile da valutare. sempre ammesso che prima o poi torni alla normalità

Le conseguenze sono devastanti “Il principale polo energetico italiano con un fatturato totale di 12,2 miliardi nel 2018 – continuano Messina e Galioto- rischia la desertificazione, a tal fine chiediamo al presidente Musumeci di sostenere il varo di un piano d’investimenti per salvaguardare il lavoro e l’occupazione nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute all’interno del distretto industriale”.

“Chiediamo l’apertura di un tavolo regionale di crisi sulla complessa vertenza tra multinazionali operanti sul sito e governo regionale- concludono i segretari Ugl Sicilia e Siracusa- al fine di trovare soluzioni condivise per il mantenimento delle unità produttive e superare le criticità relative al Piano della qualità dell’aria, già impugnato in sede giudiziaria dalle aziende coinvolte, perché considerato oneroso per la tenuta e la continuità delle attività industriali”.