I carabinieri di Siracusa Principale hanno arrestato, su ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari un pregiudicato srilankese di 33 anni, responsabile di maltrattamenti nei confronti della convivente.

Un incubo lungo 5 anni

Le indagini sono partite dalla denuncia della donna che da ben 5 anni sopportava violenze fisiche e morali di ogni genere. La vittima era finita più volte in ospedale a seguito dei pestaggi, ma aveva sempre giustificato le
lesioni come accidentali o da caduta.

Botte durante la gravidanza

I maltrattamenti sono proseguiti anche durante il periodo di gravidanza della donna e l’arrestato, secondo le testimonianze della vittima e dei vicini, ha aggredito la convivente anche alla presenza della figlia appena nata.

Codice rosso

I carabinieri a seguito dei preliminari accertamenti hanno avviato le procedure previste dal “codice rosso” ed in tempi rapidissimi la Procura della Repubblica di Siracusa ha emesso il provvedimento cautelare nei confronti dell’uomo.

Arrestato ex fidanzato violento

Nei giorni scorsi, sempre a Siracusa, la polizia ha arrestato un 29enne, accusato di stalking ai danni della sua ex fidanzata. Non sopportava l’idea della loro separazione, era stato lasciato dalla sua compagna per il suo carattere turbolento e così avrebbe deciso di rendere la vita impossibile.

Ordinanza del gip

Gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa su richiesta dei magistrati della Procura.

Le aggressioni in un mese

Il giovane, anche lui straniero, di nazionalità marocchina, secondo quanto emerge nella tesi degli inquirenti, avrebbe, da partire dal mese di marzo scorso fino ai primi di aprile, minacciato, molestato ed aggredito fisicamente l’ex compagna.

Minacce e botte davanti ai figli della donna

I continui comportamenti intimidatori messi in atto dall’uomo, anche in presenza dei figli dell’ex compagna, avrebbero provocato nella vittima un grave e perdurante stato di ansia, nonché timore per la sua incolumità e per quella dei suoi figli. Da qui, la richiesta da parte della Procura  dell’applicazione della misura cautelare.

Articoli correlati