Maltrattamenti e stalking: sono queste le accuse nei confronti di un giovane di 28 anni di Grammichele che è stato arrestato dai carabinieri dopo un’indagine coordinata dalla Procura e il benestare del Gip del tribunale di Caltagirone. Nel corso delle indagini è emersa la condotta violenta dell’uomo nei confronti della compagna. Continue vessazioni, violenze e ingiurie durante la convivenza che nel tempo si sono trasformate anche in peggio. Questi suoi atteggiamenti sono diventati ossessivi, morbosi e molesti nel periodo di separazione tra i due.
Due anni fa l’inizio dell’incubo
Sin dall’inizio della convivenza, iniziata nella primavera del 2020, la donna sarebbe stata sottoposta abitualmente a sofferenze fisiche e psicologiche, umiliazioni, pesanti ingiurie e persino minacce di morte: “…Fai schifo…se mi lasci ti ammazzo” le avrebbe ripetuto più volte il compagno. Ad aggravare il quadro allarmante che avrebbe costretto la donna a vivere un disagio tale da renderle impossibile una vita serena, ci sarebbero state anche frequenti aggressioni fisiche da parte dell’uomo che l’avrebbe presa a calci, pugni, afferrata per il collo o per la mascella.
La gelosia morbosa
Questa convivenza familiare, compromessa dai frequenti e accesi litigi verbali motivati dalla gelosia morbosa dell’uomo che avrebbe anche chiuso a casa la donna privandola del cellulare, si sarebbe in parte mitigata quando, a causa delle ristrettezze economiche, i due sarebbero andati a convivere nell’abitazione della madre di lei. Questa circostanza avrebbe determinato l’uomo ad interrompere la convivenza all’inizio del mese di novembre dello scorso anno.
Il pianto da coccodrillo
A questo punto il 28enne, avendo perso completamente il controllo sui movimenti della donna, avrebbe iniziato una vera e propria persecuzione nei suoi confronti interferendo di continuo nella sua vita, cercando di incontrarla ovunque e con qualsiasi pretesto. La maniacale gelosia si sarebbe alimentata con l’invio di innumerevoli sms e telefonate alla donna con l’intento di tornare insieme, tentativi di approccio e di abbracci che degeneravano in crisi di pianto isterico dell’uomo, richieste di perdono e promesse di cambiare atteggiamento.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
Dopo qualche giorno si sarebbe verificato un episodio preoccupante. Il giovane, approfittando del portone aperto, avrebbe raggiunto la donna fin dentro la sua camera da letto allontanandosi e desistendo solo per il sopraggiungere dell’ex suocera allertata dalle grida della figlia. Inoltre, verso la fine del mese di novembre, l’uomo si sarebbe appostato sotto casa di lei suonando insistentemente il citofono, compiuto gesti di autolesionismo e minacciato di suicidarsi a causa del rifiuto di tornare insieme della donna che, ormai provata dalle sofferenze patite, ha superato ogni riluttanza rivolgendosi ai carabinieri della stazione di Grammichele. L’uomo è tuttora sottoposto agli arresti domiciliari.
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