Noto per il tiro a foglia morta

Lutto nel mondo del calcio, addio a Mario Corso della Grande Inter

Il calcio italiano oggi piange Mario Corso che fece parte della Grande Inter di Helenio Herrera che vinse per tre volte lo Scudetto (1962-63, 1964-65, 1965-66) e per due volte consecutive la Coppa dei Campioni (1963-64, 1964-65) e la Coppa Intercontinentale (1964, 1965).

Corso, che avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, come appreso dall’Ansa, era ricoverato da giorni in ospedale.

Corso, nato a Verona il 25 agosto 1941, militò nell’Inter dal 1957 al 1973 prima di trasferirsi al Genoa dove concluse la carriera nel 1975.

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In totale, con la maglia nerazzurra, Corso collezionò 509 presenze e 94 reti. È stato anche l’allenatore dell’Inter nella stagione 1985 – 1986, subentrando a Ilario Castagener. Con la maglia della nazionale, invece, Corso ha collezionato 23 presenze e 4 goal. Per tre volte è stato candidato al pallone d’oro.

Corso è noto per il tiro a foglia morta: calciava con il piede sinistra (usava poco il destro) e imprimeva al pallone un effetto che provocava un mutamento di traiettoria improvviso. Era soprannominato Mandrake per le sue qualità tecniche.

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