Distratto in difesa, centrocampo senza idee, attacco inconsistente. Il Palermo visto a Frosinone ha fatto una marcia indietro rispetto a quanto fatto vedere col Genoa. E non è soltanto una questione di risultato con i rosanero sconfitti 1-0 per un’autorete di Buttaro, ma una vera e propria involuzione dal punto di vista prestazionale.

Dopo il cuore e la grinta mostrati al Barbera col Genoa e concretizzati con prestazione e tre punti – vista la classifica attuale – di platino al cospetto di una favorita per la promozione in serie B, abbiamo assistito ad una prestazione quantomeno incolore del Palermo. Una partita scialba in un confronto che la tifoseria sentiva tantissimo per via della famosa finale dei play off per la serie A di quattro anni fa.

Tre sconfitte nelle ultime quattro uscite per il Palermo

Una sconfitta che lascia i siciliani a quota 7 in classifica. Nella parte destra della graduatoria ma a due punti sopra la zona play out. Il terzo ko nelle ultime quattro partite dopo Ascoli e Reggina fa riflettere. Serve un cambio di marcia. Serve quanto fatto vedere col Genoa (e non solo la fortuna avuta col Grifone che ci sta e che tutto sommato è stata meritata). E serve più attenzione per evitare di recitare troppi mea culpa.

La vendetta può attendere

Col Frosinone ci si aspettava una partita grintosa. Sia per confermare Genoa, sia per quella voglia di vendetta (sportiva, si intende) che sarebbe stato un piatto servito freddamente e quattro anni dopo i palloni e l’arbitraggio di La Penna contestato che furono – di fatto – l’inizio della fine di quel capitolo della storia societaria del Palermo.

Le premesse per far bene, nonché le motivazioni, c’erano tutte alla vigilia. Eugenio Corini ha voluto stemperare il clima alla vigilia parlando di partita importante, ma come tutte le altre, senza voler “caricare troppo la sfida”.

La squadra sembra averlo seguito in tutto e per tutto scendendo in campo in modo compassato. Il tecnico ha schierato lo stesso Undici iniziale che nel turno precedente ha superato il Genoa al Barbera. Ma allo Stirpe è andata diversamente.

Quasi una partita di contenimento per la prima parte. E dire che Saric, poco prima aveva impegnato severamente Turati con un tiro potente. Quaranta minuti in cui era successo poco ma che non lasciavano presagire ad una sconfitta visto che la squadra era sembrata più solida rispetto a Reggio Calabria e soprattutto si era sostanzialmente equivalsa con il Frosinone.

L’errore fatale, i cambi tardivi

Frosinone-Palermo

Poi, sul finire del primo tempo, come già successo con l’Ascoli, un errore fatale spiana la strada al Frosinone. Centrocampo e difesa impreparati su una verticalizzazione che trova Caso, il migliore dei suoi, abile a far passare il pallone in mezzo a due difensori rosanero (Nedelcearu e Marconi) ed a metterlo al centro per Moro, ex Catania che già aveva punito il Palermo nell’ultimo derby siciliano giocato lo scorso dicembre, il quale non ha avuto problemi ad aggiustare la palla ed a battere verso la porta. Poi la deviazione di Buttaro ha fatto il resto.

Le distrazioni difensive mai come ora in serie B sono fatali ed il Palermo conferma la sua propensione a farsi male subendo una rete con la formazione mal schierata in campo. Se ci fosse un’ideale colonna sonora questa sarebbe “Suicide Solution” di Ozzy Osbourne. E dopo quelle con l’Ascoli e con la Reggina, anche allo Stirpe di Frosinone gli avversari ringraziano per il nuovo harakiri rosanero.

La reazione tarda ad arrivare come i cambi decisivi. Corini ad inizio ripresa effettua le prime due variazioni ma fa uscire due difensori, Marconi e Mateju, per Bettella e Sala. Cambi dettati, probabilmente, dal fatto che entrambi i giocatori fossero ammoniti. La reazione, però, non arriva. Ed oggettivamente è difficile che potesse arrivare visto che tatticamente non era cambiato nulla ma i cambi erano praticamente variazioni per evitare che la squadra rimanesse in dieci.

Damiani, Soleri e Floriano sono stati mandati in campo al 69’ dopo che il Frosinone con Caso aveva sfiorato il 2-0 colpendo il palo.

Corini torna al 4-2-3-1 ed è stato proprio Floriano, uno dei protagonisti della cavalcata nei play off di serie C della scorsa stagione, a dare la carica e quel pepe in più che al Palermo erano mancati per 70 minuti. Anche Di Mariano si rivitalizza e crea buone occasioni senza però la lucidità per finalizzarle.

Segre poi non ha trovato il pareggio nel finale con un colpo di testa su assistenza di Di Mariano. E quella sensazione che se i cambi fossero arrivati ad inizio ripresa probabilmente si sarebbe parlato d’altro.

E fa male vedere la squadra uscire dal campo a testa bassa e sconsolata con una sconfitta francamente evitabile sul groppone.

La pausa e il viaggio a Manchester

Il Palermo arriva alla prima pausa stagionale con 7 punti in 6 partite. Non una posizione ottimale di classifica. Un piazzamento che deve certamente far riflettere. Il club attendeva questa sosta per far si che i giocatori possano conoscersi meglio migliorando così i meccanismi.

Una pausa che sarà sfruttata dal club. Dal 20 al 24 settembre, infatti, il Palermo sarà a Manchester per un mini-ritiro. All’Ethiad Campus Corini avrà modo di amalgamare meglio la squadra che dopo la pausa dovrà tornare in campo decisamente più coesa. Ritiro voluto dal tecnico Corini proprio per questo.

Saric e Nedelcearu convocati nelle loro nazionali

Ionut Nedelcearu e Dario Saric sono stati convocati dalle rispettive Nazionali per gli impegni internazionali della prossima settimana.

Il difensore romeno sarà impegnato il 23 settembre ad Helsinki contro la Finlandia ed il 26 settembre a Bucarest contro la Bosnia ed Herzegovina, in cui affronterà lo stesso Saric, che è stato convocato anche per la gara del 23 settembre a Zenica contro il Montenegro. Possibile, dunque, derby rosanero in ambito internazionale per il difensore romeno e centrocampista bosniaco del Palermo che ritrovano la maglia delle rispettive rappresentative.

Il Sudtirol prossimo avversario del Palermo

Il primo ottobre il Palermo tornerà a giocare ed al Barbera ospiterà il Sudtirol per la settima giornata di serie B. Le due formazioni arriveranno all’appuntamento appaiate in classifica con 7 punti ma gli altoatesini – alla loro prima esperienza in seconda serie nazionale – sono reduci da tre risultati utili consecutivi che hanno rilanciato le quotazioni della matricola. Bisoli ha dato lo scossone all’ambiente.

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