Il Consiglio d’Amministrazione del Trapani Calcio ha preso atto «della volontà da parte della proprietà di aprire il capitale sociale alla partecipazione di serie e qualificate realtà imprenditoriali siciliane, al fine di consentire al Trapani Calcio di concludere il campionato e provare a raggiungere l’obiettivo salvezza».

In una nota si legge che l’attuale proprietà, insieme al CdA e al direttore generale, «ha operato e sta operando nella massima correttezza, serietà e trasparenza e continuerà a farlo per il rispetto che si nutre per le Istituzioni e soprattutto per i tifosi. Ciò che si chiede è un esame attento e trasparente dell’attuale situazione, non più dilazionabile, nell’interesse di tutti coloro i quali amano i colori granata. A tal fine è lo stesso Trapani Calcio a farsi promotore di un’assemblea pubblica dal titolo A chi sta a cuore il Trapani Calcio da svolgersi a Trapani a metà giugno. Sarà questa l’occasione per un confronto pubblico che deve rappresentare un incoraggiamento necessario per la squadra e per tutto il team sportivo in vista della ripresa del campionato per il quale l’obiettivo rimane la salvezza della categoria».

Nel corso della riunione del Consiglio d’Amministrazione è stata, infatti, esaminata la situazione societaria, «sia in riferimento all’attuale stato di contingenza, sia in relazione alle prospettive future con l’unico obiettivo – che sin da giugno 2019 ha animato la proprietà – di salvare il Trapani dalla sua scomparsa, ipotesi più che concreta appena l’estate scorsa, con la gestione FM Service, e di mantenere la categoria faticosamente conquistata sul campo».

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La società ha affermato di avere provveduto «al pagamento delle mensilità arretrate dei dipendenti – riferite ai mesi di gennaio e febbraio – grazie alla disponibilità da parte del Comune di Trapani, affinché venisse erogato in tempi celeri un credito per un contributo risalente al 2018, che la società ha richiesto di destinare ai propri dipendenti. Fatti salvi i tempi amministrativi, è stato quantomeno possibile dare una boccata d’ossigeno ai dipendenti».

Tuttavia, l’operatività della società rischia di essere «irrimediabilmente compromessa a seguito del provvedimento del Giudice emesso il 28 maggio scorso, con il quale è stata posticipata al 17 giugno l’udienza, relativa alla questione che ha portato al blocco dei conti correnti del Trapani Calcio».

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«Un rinvio – continua la nota – che rischia di mettere in ginocchio la società e la sua intera attività, poiché è del tutto evidente che con i conti bloccati è impossibile, tra l’altro, l’attuazione delle necessarie procedure sanitarie, imposte dalle disposizioni governative, per la tutela della salute degli atleti e dell’intera squadra, comportando la sospensione immediata di tutte le attività aziendali/societarie, nonostante l’annuncio della ripresa del campionato per fine giugno. Il Trapan Calcio si è visto costretto a depositare immediata istanza al giudice per chiedere la definizione del contenzioso, al fine di potere scongiurare la drammatica ipotesi di fermo dell’attività».

Infine, l’attuale proprietà ha attaccato la vecchia, denucniando di essere «’ostaggio’ della FM Service e dell’ex amministratore Maurizio De Simone, le cui condotte, molte delle quali apprese solo dopo l’acquisizione della società e denunciate alle autorità competenti con prove documentali, hanno in pochi mesi creato danni enormi, imponendo all’attuale proprietà un percorso difficile, sia in termini societari che sportivi». Fonte: Italpress.

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