Ad Acireale iniziano i lavori delle terapie semi-intensive all'ospedale Santa Marta e Santa Venera. A Messina 16 posti di terapia intensiva al Policlinico “Gaetano Martino”. All'ospedale Umberto I di Siracusa sarà realizzato un nuovo padiglione contenente il Pronto soccorso per le malattie infettive e un reparto con 18 posti di terapia intensiva.

Le somme sono state destinate all’acquisto di tablet da mettere a disposizione dei ricoverati dell’area Covid, al fine metterli in condizione di tenere i contatti con i parenti.

L'importante affluenza di donatori ha permesso al Garibaldi di soddisfare le richieste di plasma iperimmune arrivate anche dall'Asp di Siracusa e dal Policlinico di Catania.

La donna è stata trattata con terapia standard che combina l’utilizzo di azitromicina, idrossiclorochina, antivirale e eparina. Nessun paziente positivo al Covid è attualmente ricoverato in Terapia Intensiva al “Santa Marta e Santa Venera”.

Il Comitato Cittadino Giarre "Rivogliamo l'ospedale" esprime dubbi sulla opportunità di adibire il nosocomio acese alla cura sia dei pazienti Covid-19 che a quelli trattati per altre patologie.

Si tratta di un uomo di 64 anni, di Catania, ricoverato in Terapia Intensiva dal 21 marzo scorso. E di un uomo di 86 anni, residente a Zafferana Etnea, in Terapia Intensiva dal 18 marzo.

Nell’Ospedale di Acireale sono stati riscontrati, solo in alcune zone: lievi screpolature degli intonaci e lo spostamento di pochi pannelli antinfortunistici del controsoffitto, subito ricollocati in maniera corretta.

Gli elementi di novità sono tre: la cartella clinica elettronica nefrologica, la ricetta dematerializzata e la deospedalizzazione delle terapie.

"È un fatto gravissimo che si aggiunge al novero degli episodi di violenza ai danni di operatori del servizio sanitario", ha commentato il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale (Asp) Catania, Giuseppe Giammanco.

«È una storia di fragilità simile a molte altre che si vedono in un Ospedale - afferma il direttore generale dell'Asp di Catania -. Agli operatori va riconosciuto il merito di avere prestato le cure dovute utilizzando l’approccio più adeguato».