• Covid19, vaccinare insegnanti e personale per un ritorno a scuola in sicurezza
  • Lo ha detto in una intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi
  • Il ministro ha dichiarato di voler “ripartire dal Sud che è la zona più in difficoltà”

ROMA (ITALPRESS) – “Purtroppo la pandemia ha esasperato problemi di diseguaglianza che erano già gravi. Ha mostrato come nel nostro Paese ci siano situazioni molto differenti. E io voglio ripartire dal Sud che è la zona più in difficoltà perché per rilanciare il sistema si comincia da chi ha più problemi, da chi è più debole: non dimentichiamo che in certe zone della Calabria e della Campania uno studente su tre si perde per strada, che in Sicilia solo il 5 per cento dei bambini va al nido”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Sul completo ritorno in aula degli studenti, Bianchi sottolinea: “Dobbiamo essere molto cauti perché la sfida del virus è ancora alta. La prima cosa da fare è vaccinare tutti gli insegnanti e il personale, anche i più grandi di età. Solo se loro saranno in sicurezza le scuole saranno sicure anche per i ragazzi e le famiglie”.
E sull’eventuale prolungamento del calendario dell’anno scolastico il ministro spiega: “Mi voglio confrontare con le Regioni. La legge prevede almeno 200 giorni di lezione, ma non è un problema di un giorno in più o in meno a scuola. Dobbiamo decidere rispettando i diritti e la vita delle persone, valutando situazioni diverse, tra primarie e scuole superiori per esempio: quello che si è perso è soprattutto la socialità, lo stare insieme non la singola disciplina. La scuola non è solo insegnamento, apprendimento ma anche vita comune”.
(ITALPRESS).

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