ROMA (ITALPRESS) – “Il governo intende condurre una campagna di ascolto diffusa sul tema, la giornata di oggi è solo un primo passo, il programma Next Generation Ue prevede 191 miliardi e mezzo da spendere entro il 2026. Rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni dei suoi obiettivi”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aprendo la prima giornata di “Sud-progetti per ripartire”. “Ciò significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e centro nord che è fermo da decenni” ha aggiunto “anzi dagli inizi degli anni ’70 ad oggi è fortemente peggiorato”. Draghi ha ricordato che “negli ultimi anni c’è stato un calo degli investimenti pubblici che ha colpito il sud, tra il 2008 e il 2018 la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è più che dimezzata, è passata da 21 a poco più di 10 miliardi, per la prima volta abbiamo l’occasione di aumentare gli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali”. “Abbiamo imparato – aggiunge – che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno, ci sono due problemi: uno nell’utilizzo dei fondi europei, l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche”. “Il 70% delle opere non completate, nel 2017, era localizzato al sud” ha aggiunto “divenire capaci di spendere i fondi dell’Europa e farlo bene è obiettivo di questo governo. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi verso le donne e i giovani”. Per Draghi “il nostro successo in questo compito può essere anche un passo nella fiducia nella legalità e nelle istituzioni e un vero rilancio richiede la partecipazione attiva di tutti i cittadini”.
(ITALPRESS).
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aprendo la prima giornata di “Sud-progetti per ripartire”. “Ciò significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e centro nord che è fermo da decenni” ha aggiunto “anzi dagli inizi degli anni ’70 ad oggi è fortemente peggiorato”. Draghi ha ricordato che “negli ultimi anni c’è stato un calo degli investimenti pubblici che ha colpito il sud, tra il 2008 e il 2018 la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è più che dimezzata, è passata da 21 a poco più di 10 miliardi, per la prima volta abbiamo l’occasione di aumentare gli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali”. “Abbiamo imparato – aggiunge – che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno, ci sono due problemi: uno nell’utilizzo dei fondi europei, l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche”. “Il 70% delle opere non completate, nel 2017, era localizzato al sud” ha aggiunto “divenire capaci di spendere i fondi dell’Europa e farlo bene è obiettivo di questo governo. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi verso le donne e i giovani”. Per Draghi “il nostro successo in questo compito può essere anche un passo nella fiducia nella legalità e nelle istituzioni e un vero rilancio richiede la partecipazione attiva di tutti i cittadini”.
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