ROMA (ITALPRESS) – “Oggi è una bellissima giornata di democrazia di cambiamento e di partecipazione popolare con un referendum a disposizione di sessanta milioni di cittadini per una riforma vera della giustizia”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini davanti alla Cassazione prima di entrare a depositare i sei quesiti referendari. “C’è bisogno di una riforma della giustizia veloce, sana e profonda che è attesa da decenni. Insieme agli amici del partito radicale offriremo la possibilità di avere processi più veloci e meno correnti nel Csm, meno lottizzazione e logiche spartitorie, la responsabilità civile di chi sbaglia e paga come tutti gli altri lavoratori e più tutele per i sindaci”, prosegue Salvini.
“Mentre il Parlamento farà il suo percorso di riforma gli italiani potranno accompagnare , stimolare e firmare, a partire dal 2 luglio, questo referendum in tutte le piazze italiane. Alcuni temi che non potranno trovare spazio in Parlamento noi li metteremo nelle mani dei cittadini”, continua ancora il leader della Lega. “I quesiti referendari – prosegue – sono stati fatti, costituiti e scritti insieme a magistrati, costituzionalisti. Il governo Draghi continua ad avere la nostra incondizionata fiducia”. “Sulla responsabilità civile dei magistrati i radicali ci provarono trent’anni fa e poi il Parlamento tradì. Stavolta proveremo a raccogliere le firme, a far votare gli italiani e poi da difendere in Parlamento il loro voto”, conclude il segretario della Lega.
(ITALPRESS).
“Mentre il Parlamento farà il suo percorso di riforma gli italiani potranno accompagnare , stimolare e firmare, a partire dal 2 luglio, questo referendum in tutte le piazze italiane. Alcuni temi che non potranno trovare spazio in Parlamento noi li metteremo nelle mani dei cittadini”, continua ancora il leader della Lega. “I quesiti referendari – prosegue – sono stati fatti, costituiti e scritti insieme a magistrati, costituzionalisti. Il governo Draghi continua ad avere la nostra incondizionata fiducia”. “Sulla responsabilità civile dei magistrati i radicali ci provarono trent’anni fa e poi il Parlamento tradì. Stavolta proveremo a raccogliere le firme, a far votare gli italiani e poi da difendere in Parlamento il loro voto”, conclude il segretario della Lega.
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