ROMA (ITALPRESS) – “E’ evidente che ci sia la volontà di oscurare chi ha posizioni dialettiche rispetto alla linea ufficiale. Ma resto dell’idea che la forza del M5S sia sempre stata quella di contare su personalità diverse, unite dall’obiettivo di far crescere il Movimento. Io non contesto l’assetto scelto da Conte, fatto di figure tutte a lui vicine, mi preoccupa però che non ci sia condivisione e chiarezza sulle prospettive e sul progetto politico”. Così, in un’intervista a la Repubblica, l’ex ministro ed esponente del M5S Vincenzo Spadafora. Su come Conte abbia gestito la partita sulle nomine Rai, dice: “Male. Trovo che quelle dichiarazioni siano un pessimo boomerang. Primo: si è ammesso che, se ci avessero accontentati, avremmo accettato. Secondo: si è ammesso di non essere riusciti a interloquire con l’Ad della Rai, nè attraverso il consigliere di amministrazione che Conte ci ha chiesto di votare, nè attraverso le persone che Conte ha incaricato per la trattativa. A certi tavoli, io dico: o ci si sa stare, o è meglio non sedersi”. Spadafora ribadisce: “sono critico ma non sono un anticontiano. Noi dobbiamo sostenere il presidente, ma lui dovrebbe ascoltare chi la pensa diversamente. Non è più a Palazzo Chigi, guidare un partito significa coinvolgere, prima di decidere. Chi gli ha consigliato di esautorare Crippa, o gli ha detto che al Senato poteva stare sereno, gli ha fatto un danno”. Quindi “il punto è costruire un progetto credibile, appassionare i nostri elettori oggi confusi, riconquistare i giovani, declinare in modo chiaro le sfide ambientaliste. Pensare che solo il leader sia la soluzione ai nostri problemi significa aver già perso”.
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