ROMA (ITALPRESS) – Mediterraneo, migranti, Libia, Balcani, conflitto tra Russia e Ucraina, ma anche le proteste in Iran e la stabilità della regione dei Balcani sono gli argomenti al centro della prima conferenza stampa del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e vicepremier, Antonio Tajani, alla Farnesina. Una conferenza che cade alla vigilia della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo del 21 e 22 dicembre, evento che sarà dedicato alla memoria dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un agguato in Congo nel febbraio 2021. “La nostra politica estera sarà molto concentrata sul Mediterraneo affrontando anche la questione immigrazione. Affronteremo la questione libica e tutti i partenariati con il continente, perchè siamo convinti che la questione migratoria si risolva nel continente africano”, spiega Tajani, nel sottolineare come grande attenzione sarà prestata anche nell’area del Medio Oriente e per la tutela delle minoranze cristiane nel mondo: “Nominerò un inviato speciale del ministero degli Esteri per la tutelare queste minoranze. Il governo sta lavorando intensamente sulla questione libica perchè per noi è una priorità, lavoriamo ad ogni livello per contribuire a portare il paese a elezioni e a una sostanziale unità. Appena sarà possibile il governo si recherà in Libia ma vogliamo far sì che il lavoro che stiamo facendo porti a risultati. La questione è oggetto di grande lavoro discreto, andremo ma aspettiamo di tessere una tela utile alla stabilità della Libia”.
Attenzione anche per la regione dei Balcani che, secondo il titolare della Farnesina, ha una doppia valenza, “quella migratoria perchè dobbiamo proteggere anche la nostra frontiera orientale, inoltre, lavoriamo per la stabilità di quella regione per far si che non si trasformi da una regione con paesi Ue e candidati Ue a una controllata da paesi extra Ue. Ecco perchè siamo favorevoli alla candidatura della Bosnia Erzegovina e che si acceleri il percorso di adesione. Nei Balcani già siamo stati con il ministro Crosetto per favorire un accordo tra Serbia e Kosovo, siamo in contatto per far sentire la presenza italiana – prosegue – vogliamo avere anche un ruolo da protagonisti e per questo abbiamo organizzato due business forum uno a Belgrado e uno a Pristina perchè vogliamo far vedere la presenza dei nostri imprenditori”. Inevitabile un passaggio sul conflitto in Ucraina e sulle proteste che infiammano l’Iran da settimane. “Vogliamo tutti la fine del conflitto, vogliamo la diplomazia e vogliamo che ci fosse subito un cessate il fuoco. La Russia potrebbe dare un segnale di disponibilità iniziando da Zaporizhzhia. Noi stiamo lavorando per raggiungere la pace e lo facciamo sostenendo l’Ucraina, altrimenti ci sarebbe l’occupazione e questo dobbiamo impedirlo, da qui gli aiuti che stiamo dando che non sono non solo militari ma anche economici”, osserva.
Attenzione anche per la regione dei Balcani che, secondo il titolare della Farnesina, ha una doppia valenza, “quella migratoria perchè dobbiamo proteggere anche la nostra frontiera orientale, inoltre, lavoriamo per la stabilità di quella regione per far si che non si trasformi da una regione con paesi Ue e candidati Ue a una controllata da paesi extra Ue. Ecco perchè siamo favorevoli alla candidatura della Bosnia Erzegovina e che si acceleri il percorso di adesione. Nei Balcani già siamo stati con il ministro Crosetto per favorire un accordo tra Serbia e Kosovo, siamo in contatto per far sentire la presenza italiana – prosegue – vogliamo avere anche un ruolo da protagonisti e per questo abbiamo organizzato due business forum uno a Belgrado e uno a Pristina perchè vogliamo far vedere la presenza dei nostri imprenditori”. Inevitabile un passaggio sul conflitto in Ucraina e sulle proteste che infiammano l’Iran da settimane. “Vogliamo tutti la fine del conflitto, vogliamo la diplomazia e vogliamo che ci fosse subito un cessate il fuoco. La Russia potrebbe dare un segnale di disponibilità iniziando da Zaporizhzhia. Noi stiamo lavorando per raggiungere la pace e lo facciamo sostenendo l’Ucraina, altrimenti ci sarebbe l’occupazione e questo dobbiamo impedirlo, da qui gli aiuti che stiamo dando che non sono non solo militari ma anche economici”, osserva.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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