Organici ridotti e problemi nella gestione dei detenuti affetti da problemi psichiatrici. Lo hanno segnalato i sindacati della Polizia Penitenziari al presidente del Dap Dino Petralia in visita al carcere di Trapani. Proprio al’interno della casa circondariale trapanese, i sindacati hanno segnalati diverse problematiche che affliggono non solo i poliziotti, ma anche i carcerati stessi.

Il Cerulli ha necessità di attenzione

“Ringraziamo della visita del Presidente del DAP Dino Petralia, del Direttore del Personale Massimo Parisi e del Provveditore Calandrino – dichiarano dalla Segreteria Regionale Sicilia e Provinciale di Trapani UilPa Polizia Penitenziaria – che stamattina consentirà a far comprendere ai vertici del DAP, che il Pietro Cerulli di Trapani ha l’urgente necessità di avere un’attenzione particolare, attesa la particolarità derivante anche dal territorio in cui sorge e dalle varie tipologie di detenuti reclusi”.

Serve un direttore in pianta stabile

Come fanno notare i sindacati, il carcere di Tapani è senza un direttore effettivo. Visto che la “presenza saltuaria di un direttore preparato come il dottore Fabio Prestopiano dell’Ucciardone, in un grande penitenziario complesso come quello trapanese non è più sostenibile quindi, è necessario un’azione straordinaria per l’assegnazione di uno in pianta stabile, unitamente al Comandante e Vice Comandante del NTP”. “Inoltre è necessario visto – insistono leader della UILPA Polizia Penitenziaria – l’alto numero di eventi critici che accadono, accelerare la creazione dei circuiti penitenziari differenziati, che consentano di gestire sia i detenuti facinorosi con regole più rigide, ma sopratutto dare una accelerata per potenziare le REMS, vista l’alta percentuale di detenuti con problemi psichiatri, che rendono difficile l’opera sia di gestione della sicurezza che del trattamento, esponendo il personale di Polizia Penitenziaria a una costante non più accettabile condizione di stress psicofisico”.

Organico all’osso

Infine, il problema che annotano le strutture territoriali e regionali della UilPa Polizia Penitenziaria è quello dell’organico dopo che la legge Madia ha ridotto del 10% il numero dei Poliziotti, non tenendo conto della costruzione del nuovo padiglione che ha portato la capienza dei detenuti dalle precedenti 324, ai 500 attuali. “Mancano all’appello almeno 40 unità di Polizia Penitenziaria per poter garantire sicurezza, trattamento e i diritti ai lavoratori”.