Cittadini e imprese sono sempre più in difficoltà a causa del caro energia. Sono tante le manifestazioni di piazza che si stanno organizzando in più città siciliane. La Cisl però si asterrà da quella che è stata organizzata a Trapani. “Siamo dalla parte di tanti, lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie, imprese, commercianti che non riescono più a sostenere il peso dell’aumento dei costi delle bollette e del caro vita. La nostra confederazione a livello nazionale sta portando avanti le nostre proposte che saranno, ci auguriamo presto, oggetto di confronto con il nuovo governo nazionale, appena sarà insediato”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana.

La Cisl non partecipa alla manifestazione di Trapani

“Riteniamo che le manifestazione di piazza siano uno strumento legittimo – dicono dalla Cisl – ma del quale non abusare ecco perché oggi a Trapani la Cisl ha deciso di non partecipare alla manifestazione contro il caro bollette. Pur condividendo lo stato di esasperazione di chi non ce la fa più, siamo dell’idea che adesso non è il momento di scendere in piazza ma di cercare il dialogo e il confronto”.

Aiuti fino a oggi insufficienti

Il disagio che vivono i cittadini, le imprese, i commercianti, è tangibile e sotto gli occhi di tutti,. Per la Cisl serve “un intervento congiunto da parte dell’Ue e del governo nazionale al fine di lavorare per ottenere un tetto europeo al prezzo del gas importato; una politica fiscale ed energetica comune puntando alla sovranità energetica continentale, e il rifinanziamento del Fondo Sure per sostenere lavoro e protezioni sociali”. “Purtroppo – afferma La Piana – i circa 56 miliardi di euro inseriti con gli ultimi decreti aiuti, non sono stati sufficienti”.

Fermare speculazioni

La Cisl rimarca la necessità di contrastare ogni forma di speculazione. “Riteniamo, inoltre, che le stesse ‘ricette’ non possono andare bene dappertutto, ecco perché nei nostri territori occorre rilanciare il tessuto produttivo e l’occupazione. Il primo atto che dovremo richiedere al governo regionale che si insedierà a breve sarà appunto quello di predisporre misure urgenti per aiutare concretamente famiglie e imprese. Insieme a tutto questo deve ripartire a livello nazionale un dialogo immediato sulla legge di stabilità perché abbiamo un tema urgente, come quello del caro vita e del caro bollette ma non possiamo dimenticare che ci sono altre questioni che vanno affrontate in questo scorcio del 2022 e tra queste il tema delle pensioni, perché se non si farà nulla dal 1 gennaio 2023 ritornerà l’odiato scalone Fornero con tutte le conseguenze che si porta dietro”.

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