Un uomo di 67 anni non avrebbe usato violenza nei confronti dell’ex moglie. Per questo motivo il tribunale di Trapani lo ha assolto dall’accusa di maltrattamenti. A darsela di santa ragione, come emerso dal dibattimento, erano entrambi. Lui, con cronici problemi di alcolismo, soffriva maledettamente di gelosia. Questa limitazione caratteriale, associato all’abuso di alcol, spesso si rivelala deleteria. Ma secondo quanto ricostruito durante il processo non ci furono situazioni di estrema violenza.

Atto di citazione diretta

A finire sotto processo V.F., che aveva avuto un atto di citazione diretta, non passando quindi dall’udienza preliminare. I carabinieri documentarono che il 67enne avesse spesso alzato le mani sulla moglie, tanto che i due oramai si erano separati. E nonostante questo lui avrebbe continuato a tormentarla. La donna proprio per questo denunciò il 67enne e lo fece finire sotto processo. L’uomo, difeso dall’avvocato Gaetano Vito Vivona, avrebbe avuto spesso degli scatti d’ira. A causarli, oltre al suo carattere irruento, anche il continuo stato di ubriachezza. Alla fine però è stato assolto dall’accusa di maltrattamenti perché non sarebbe stati documentati episodi di estrema violenza.

I guai non finiscono

Per l’uomo comunque i guai non finiscono qui. Ha infatti sulle spalle diversi altri procedimenti penali, tra cui quello per cui si rese protagonista la notte della vigilia dello scorso natale. I carabinieri arrestarono il 67enne per il reato di evasione, avendo violato le misure cautelari dei domiciliari che gli erano state inflitte nel novembre scorso. In quel caso ci fu un aggravamento della misura emessa dal tribunale di Trapani, a causa delle continue violazioni al divieto di avvicinamento proprio all’ex moglie. Al suo polso anche un braccialetto antistalking.

L’evasione

L’intervento dei carabinieri maturò proprio perché era scattato l’allarme dal braccialetto elettronico. La pattuglia pochi istanti si portava nell’abitazione del 67enne constatando che risultava assente. I militari dell’Arma, senza pensarci due volte, si precipitavano nell’abitazione della ex moglie trovandolo proprio davanti il portoncino intento a suonare il campanello insistentemente cercando di guadagnare l’ingresso all’abitazione. L’intuito degli operanti si dimostrava esatto. L’uomo è stato infatti preso e sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari in attesa di udienza di convalida.

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