Per due locali commerciali di Marinella di Selinunte è scattata l’interdittiva antimafia da parte della prefettura di Trapani. Di conseguenza il Comune di Castelvetrano ha provveduto a revocare tutte le autorizzazioni. Si tratta di un ristorante-pizzeria sulla strada statale 115 in direzione di Selinunte e un bar-pizzeria in piazza Empedocle, sempre a Marinella di Selinunte. La comunicazione da parte della prefettura di Trapani è pervenuta al Comune a fine luglio.
Verifiche sui gestori
Ora la VI direzione organizzativa del Comune ha provveduto alla revoca delle autorizzazioni, compresa la concessione del suolo pubblico per il bar che si affacciava sulla piazza di Marinella di Selinunte. L’interdittiva da parte della prefettura sarebbe scattata a seguito di controlli effettuati sulle persone coinvolte nella gestione.
L’interdittiva al boss nel Palermitano
Di recente un caso ha riguardato il Palermitano. Gli uffici comunali di Partinico hanno revocato la Scia (certificazione di inizio attività) a Michele Vitale, 30 anni, giovane rampollo della famiglia mafiosa di Partinico, figlio di Vito Vitale che sconta il carcere a vita perché accusato di diversi omicidi. Nelle scorse settimane venne emesso il provvedimento che di fatto ha bloccato l’attività imprenditoriale già avviata, un’azienda di allevamento e produzione latte. Ad essere stata applicata dai burocratici del municipio la più stringente forma della normativa legata proprio al rilascio delle autorizzazioni di questo tipo. Il Comune, essendo sciolto per infiltrazioni mafiose, deve adottare i più rigidi parametri almeno per i prossimi 5 anni.
I motivi
“Per effetto del provvedimento di scioglimento – motiva l’ufficio – in materia di documentazione antimafia trova immediata applicazione nella municipalità, e fino ai cinque anni successivi allo scioglimento, la più rigorosa disciplina di cui all’articolo 100 del decreto legislativo 159/2011 che impone l’acquisizione della documentazione antimafia nella forma più rigorosa della informativa antimafia”. E questo prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubbliche, prima di rilasciare o consentire i provvedimenti indicati nell’articolo 67 dello stesso decreto legislativo.
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