Scatta il Daspo urbano per alcuni giovanissimi frequentatori della cosiddetta movida notturna di Mazara del vallo, in provincia di Trapani. Secondo il provvedimento imposto dal Questore di Trapani, questi giovani non potranno più frequentare luoghi in cui si concentrano coetanei, come discoteche, concerti ecc..

Il provvedimento del Questore dopo lacune aggressioni

Nei giorni scorsi il Questore di Trapani, in particolare, ha emesso 9 provvedimenti di Divieto di Accesso alle aree urbane, il cosiddetto Daspo Urbano, nei confronti di altrettanti giovani, tra i quali un minorenne, che si erano resi responsabili di gravissime aggressioni a coetanei avvenute negli scorsi mesi nei pressi di alcune discoteche di Mazara del vallo. I ragazzi, di giovanissima età, al termine di due diverse serate in discoteca, avevano aggredito violentemente alcuni loro coetanei, utilizzando addirittura dei caschi ed un coltellino, per motivi assolutamente banali, causando ad alcuni di essi anche delle fratture ossee e delle ferite da taglio.

Le indagini della Polizia di Stato

Le indagini immediatamente attivati dalla Sezione Investigativa del Commissariato di Mazara del Vallo hanno consentito d’individuare un gruppo di giovani, tutti di Mazara del Vallo, e di denunciarli alle Autorità Giudiziarie di Marsala e di Palermo per i minorenni. In seguito alle indagini alcuni di loro sono stati sottoposti a obbligo di dimora e obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Cosa comporta il daspo

Il divieto di accesso notificatogli impedirà ai giovani , per un periodo di due anni, – di accedere e di stazionare nelle immediate vicinanze di discoteche, sale da ballo e di qualsiasi altro locale o luogo all’aperto ove si tengano concerti e trattenimenti danzanti, presenti nel territorio del Comune di Mazara del Vallo (TP) oltre che di accedere e di stazionare nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici e dei locali di pubblico intrattenimento situati all’interno dell’area delimitata del centro storico mazarese, pena la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da ottomila a ventimila euro.

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