Un tour in Sicilia che parte da Castelvetrano, quello del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E’ proprio il Ministro a parlare nella nostra Isola, motivando le ragioni della sua visita senza tralasciare gli argomenti dell’agenda politica nazionale.
“Qualcuno mi ha criticato: sei ministro degli Esteri e vai in Sicilia? Sì, sono qui perché negli stessi giorni in cui si aiutava Venezia bisognava aiutare la Sicilia colpita dal maltempo. Sono venuto a chiedere scusa a nome dello Stato a molti sindaci: in questo territorio ci sono stati anche morti per maltempo” ha detto il Ministro
Di Maio ha aggiunto: “Il dissesto idrogeologico e il maltempo hanno colpito la Sicilia dal 25 ottobre e agli inizi di novembre era stato chiesto lo stato di emergenza. Questo stato di emergenza è stato approvato ieri in Cdm, in ritardo; finalmente abbiamo messo i primi 10 milioni di euro ma ce ne saranno altri da mettere e quindi finalmente i comuni potranno accedere ai questi fondi per mettere a posto i danni causati dal maltempo”.
Di qui inevitabilmente si scivola sulle questioni più prettamente politiche legate al Movimento 5 Stelle ed ai prossimi appuntamenti elettorali e alla scelta di mettere ai voti sulla piattaforma Rousseau, se correre con proprie liste alle prossime regionali in Emilia Romagna e Calabria o prendersi una pausa, questa la linea, risultata sconfitta del Ministro di Maio. Oltre il 70% iscritti ha votato per la presentazione di liste e candidati alle prossime tornate elettorali.
“Io vedo tanta paura legata agli effetti sul governo: ma se siamo il M5s dobbiamo ricordare a tutti i cittadini che le elezioni regionali in Emilia Romagna non sono un voto di fiducia sul governo: nessun partito deve farsi pendere da questa teoria, perché è sbagliata”.
“Col voto di ieri il M5s ci ha detto a Roma c’è il Governo, ma sul territorio c’è il movimento: e non possiamo asservire il M5s alle logiche del governo”. “E’ stato un grande esercizio di democrazia e di prova di forza dei nostri iscritti. Il messaggio arrivato è no tatticismi, no manovre di palazzo, noi siamo il M5s ci presentiamo alle elezioni regionali”.
Ancora una volta il Ministro difende il voto sulla piattaforma Rousseau: “Senza gli attivisti che votano e chi lavora sul territorio noi non saremo a Roma, nell’Europarlamento e nei Consigli regionali”. “Quando la piattaforma Rousseau va nella direzione della mia opinione è pilotata; quando vota contro ciò che avevo espresso allora è una sfiducia; quando invece si vota e non succede niente sono troppo pochi gli elettori”. “Insomma, in un modo o in una altro questa piattaforma non va mai bene – ha proseguito – Eppure grazie alla piattaforma siamo in Parlamento, siamo nell’Europarlamento siamo nei consigli regionali perché gli iscritti ci hanno votato”.
Un accenno anche alla più grande vertenza quella Arcelor Mittal a Taranto. “Il pm, e non il M5s o quei cattivoni dei parlamentari tarantini del movimento, oggi ha detto che lo scudo penale era una scusa: la verità per cui Mittal vuol andare via da Taranto è legato al fatto che hanno sbagliato il piano industriale. Ringrazio la magistratura perché ha dimostrato che siamo un sistema Paese e sappiamo difendere gli interessi degli italiani anche senza coordinarci. Questa storia dello scudo era una balla, lo ripetiamo da settimane” sottolinea il capo politico del M5S.
Dopo avere visitato l’azienda Molino del ponte che si trova a Castelvetrano (Tp) proprio a ridosso di un pezzo di strada franata per i danni causati dal maltempo lo scorso ottobre, il ministro Luigi Di Maio si è recato a Selinunte, dove nel porto di Marinella ha incontrato alcuni pescatori che gli hanno parlato dei problemi dovuti ai danni in una parte della banchina provocati dal maltempo dei giorni scorsi. Di Maio dunque si è diretto a Sciacca (Agrigento).
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