Anche oggi scuole chiuse a Trapani a causa dell’emergenza maltempo di ieri. L’ordinanza del sindaco Giacomo Tranchida trova giustificazione nel fatto che gli allagamenti hanno creato problemi anche alle scuole e ancora si stanno effettuando interventi di ripristino e pulizia per permettere agli alunni di rientrare in sicurezza. Nel frattempo la città ancora è scossa da quanto accaduto, in alcune zone ancora detriti e fango sono ben visibili.

L’ordinanza

Nell’ordinanza il primo cittadino ha evidenziato, su input della prefettura che le scuole restano chiuse. Mentre per quanto concerne la chiusura degli uffici pubblici, il provvedimento non riguarda quelli riconducibili alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, all’amministrazione della giustizia, alla sanità ed al soccorso pubblico.

Situazione emergenziale

Ieri la pioggia torrenziale ha costretto in molti a rimanere chiusi in casa. Dal centro alle periferie l’acqua aveva raggiunto anche i 30-40 centimetri di altezza. Anche il trasporto pubblico urbano si è dovuto arrendere ed è rimasto bloccato. I vigili del fuoco, le forze dell’ordine e la protezione civile hanno lavorato incessantemente diversi i soccorsi a persone rimaste intrappolate nelle loro auto nel mezzo di un torrente di acqua. Si sono anche verificati casi di turisti rimasti bloccati in nei rispettivi alloggi.

La Cisl: “Interventi immediati”

La Cisl esprime vicinanza a cittadini e operatori economici ma chiede adesso al Comune un cambio di passo: “Non è più rinviabile a questo punto – afferma il segretario generale della Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana – verificare insieme all’amministrazione comunale trapanese, la predisposizione di un piano a scopo preventivo che programmi interventi straordinari di manutenzione dei tombini e di pulizia degli stessi e contro il dissesto idrogeologico, nei mesi in cui la pioggia non si manifesta. Dopo la conta dei danni, bisogna inoltre pensare ad interventi a supporto delle famiglie e delle imprese che hanno subito gravi conseguenze nelle loro realtà, non tollerabili in una fase così delicata di crisi economica come quella che stiamo vivendo”.

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