L’emergenza siccità, una cosa della quale pensavamo di esserci ormai dimenticati, o quasi, torna prepotente nelle nostre vite. Sarà un’estate difficile quella che si appresta ad arrivare. i piani di razionamento sono già iniziati e la situazione, al momento può solo peggiorare.

I primi a patire la siccità sono gli agricoltori, legati alla risorsa acqua per i loro prodotti. Per raccontare questa storia Nino Amadore sul Sole 24 ore, prende spunto dalla vicenda della Diga Trinità, nel trapanese, simbolo di un paradiso agricolo promesso e mai realizzato, rispecchia oggi le difficoltà incontrate dagli imprenditori locali, costretti a navigare tra l’abbandono istituzionale e la minaccia di un esodo forzato dalla terra che da generazioni coltivano.

L’Agonìa dell’Agricoltura a Castelvetrano

Giuseppe Parisi, viticoltore dell’area, racconta il declino progressivo del suo vigneto, un tempo fiorente e ora ridotto a metà produzione a causa della gestione inefficace della risorsa idrica della Diga Trinità. “Abbiamo assistito a un calo drastico della produzione – afferma Parisi – passando da 120 a 60 quintali di uva per ettaro, con gravi ripercussioni sul fatturato della nostra azienda, che lotta per sopravvivere.”

La Voce dei Guardiani del Territorio

Davide Piccione, leader del comitato “I Guardiani del Territorio”, sottolinea la gravità dell’emergenza idrica che ha costretto alla drastica decisione di svuotare la diga negli ultimi tre anni, lasciando gli agricoltori senza la necessaria risorsa per affrontare le aride estati siciliane. “L’emergenza vera è iniziata quando ci è stato imposto lo svuotamento della diga,” spiega Piccione, “togliendo ai campi l’acqua vitale per la nostra produzione.”

L’intervento del Commissario Dario Cartabellotta

La situazione critica ha richiesto l’intervento di Dario Cartabellotta, commissario per l’emergenza idrica in agricoltura, che ha accelerato i processi burocratici per una perizia sulla diga. “Siamo in attesa delle conclusioni della perizia,” dichiara Cartabellotta, “con la speranza che possa consentirci di riportare il livello di accumulo dell’acqua a sei milioni di metri cubi, per offrire un sostegno concreto agli imprenditori agricoli della regione.”

Tra Speranza e Rassegnazione

L’annuncio di un finanziamento di tre milioni di euro da parte della Regione Siciliana per indagare sulla situazione della diga accende una luce di speranza per gli agricoltori, che vedono però nella vendita dei loro terreni l’unica via d’uscita da una crisi che sembra non avere fine. “Le grandi aziende offrono cifre esorbitanti per i nostri terreni,” afferma un agricoltore, “e in molti vedono nella vendita l’unica soluzione possibile.”

In conclusione, la crisi della Diga Trinità e la conseguente emergenza idrica nel trapanese rappresentano una sfida cruciale per il futuro dell’agricoltura siciliana. Le testimonianze degli imprenditori locali e l’azione del commissario Cartabellotta evidenziano la necessità urgente di interventi mirati e di una gestione più efficace delle risorse idriche, per preservare il patrimonio agricolo della regione e garantire la sopravvivenza delle aziende che ne sono il cuore pulsante.

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