La barca va in avaria e la polizia scopre la tratta illegale di migranti, arrestato uno scafista nei mari del Trapanese.

L’arresto

Gli agenti della squadra mobile hanno fermato un tunisino di 35 anni che nello scorso mese di aprile avrebbe condotto con un gommone 26 migranti sulle coste di Marettimo, isoletta nel trapanese. L’uomo, secondo le indagini degli agenti, ha guidato il natante nei pressi delle coste dell’isola.

Scafo in avaria

Lo scafo, durante la traversata, era andato in avaria e venne soccorso dai militari della guardia di finanza. Dopo avere raccolto le testimonianze gli agenti avrebbero individuato lo scafista che è stato sottoposto a fermo. Per lui l’accusa è di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina ed è finito in carcere. La misura convalidata dal gip di Trapani, su richiesta della locale Procura.

La scoperta della “nave madre”

Proprio ieri sempre nel Trapanese una “nave madre” intercettata mentre era impegnata in una presunta operazione di immigrazione clandestina. Apparentemente sembrava essere una imbarcazione da pesca tunisina ma dalle indagini è emerso altro. Arrestati dalla guardia di finanza i 3 membri dell’equipaggio con l’accusa di aver consentito l’ingresso irregolare in Italia di 8 migranti. Operazione delle fiamme gialle del reparto operativo aeronavale di Palermo, operanti sull’isola di Pantelleria e sotto il controllo della sezione navale di Lampedusa. Tutto nato in seguito all’acquisizione di un target sospetto da parte della rete radar costiera del corpo installata nell’isola di Pantelleria. Per questo veniva inviato in zona un assetto navale rumeno, operante per conto dell’agenzia europea Frontex.

La scoperta conferma i sospetti

All’arrivo sul posto, avvenuto nelle acque territoriali, rinvenuta la presenza di un gommone di modeste dimensioni e scarsa galleggiabilità. A bordo 8 migranti sedicenti tunisini. Nelle vicinanze veniva immediatamente notata la presenza di una imbarcazione da pesca extracomunitaria, non impegnata in alcuna attività. Una volta fermata l’imbarcazione, i finanzieri notavano totale assenza di pescato ed attrezzature totalmente “asciutte” ed inutilizzate. Elementi quantomeno sospetti, uniti alle ottime condizioni di salute dei migranti intercettati, poco compatibile con chi affronta i cosiddetti “viaggi della speranza” via mare. Dai riscontri è venuta fuori l’esecuzione della misura del fermo nei confronti di tutti i componenti dell’equipaggio del peschereccio tunisino.

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