I Carabinieri di Mazara del Vallo hanno arrestato i due presunti responsabili del furto aggravato avvenuto il giorno di Pasquetta nel cimitero di Mazara del Vallo.

L’arresto in flagranza di militari

I Carabinieri, passando dal cimitero comunale, hanno notato che il cancello dell’ingresso laterale era danneggiato e il lucchetto era stato tranciato. Dopo essere entrati, hanno sorpreso due uomini, di 51 e 42 anni mentre uscivano dagli uffici cimiteriali. I due uomini, alla vista dei militari dell’Arma, hanno tentato di darsi alla fuga ma sono stati prontamente bloccati prima che riuscissero a far perdere le loro tracce. I militari hanno trovato arnesi da scasso e constatato, oltre alla rottura del lucchetto, anche il danneggiamento della grata metallica e della porta in legno che consentono l’accesso agli uffici, e un distributore automatico di bevande da cui era stata asportata la gettoniera con tutto il suo contenuto.

Obbligo di dimora per i due

Uno dei due uomini fermati aveva con sè anche un sacchetto in nylon contenente la somma di circa 100 euro in monete. I Carabinieri hanno quindi proceduto all’arresto dei due uomini che sono stati posti ai domiciliari in attesa di convalida, così come disposto dal Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala. Il giudice ha infine convalidato i fermi e disposto l’obbligo di dimora.

Tombaroli arrestati nel Palermitano

Nelle scorse settimane, i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno arrestato 5 tombaroli che avrebbero rubato monete nell’area archeologica di Monte Falcone a Baucina, nel palermitano, sede di una necropoli del VI secolo a.C.. Qui si trovano tombe ricche di corredi funebri e vasellame. Le cinque persone arrestate delle province di Catania, Enna e Siracusa, erano a caccia di tesori nel palermitano, intenti a scavare senza alcuna autorizzazione.

Malviventi individuati e bloccati

I militari della stazione di Baucina sono riusciti ad individuare, seguire e bloccare i malviventi, i quali sarebbero risultati perfettamente organizzati perché muniti di picconi, zappe e 3 metal detector. Il bottino, appena asportato dal sottosuolo, è stato sequestrato: ben 23 monete greche risalenti al V secolo A.C.

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