“Ho saputo che tutti i componenti dell’equipaggio stanno bene e che le istituzioni a tutti i livelli stanno lavorando per giungere a un celere rilascio di uomini e peschereccio. Questa almeno è la nostra speranza”.
Lo dice Giuseppe Pipitone, armatore del peschereccio mazarese Tramontana sequestrato ieri in acque internazionali da militari libici e condotto nel porto di Misurata.
Il peschereccio, che a bordo ha sette uomini, cinque mazaresi e due di origine tunisina, era uscito in mare circa un mese fa e il rientro era atteso per il periodo di Ferragosto.
“Le famiglie dei marittimi – aggiunge Giuseppe Pipitone – sono in ansia, come tutti noi. Siamo in costante contatto e attendiamo che presto ci possa giungere la notizia del dissequestro e del rientro dell’equipaggio. Ho saputo che nella zona delle acque internazionali dove al momento del sequestro si trovava il Tramontana c’erano circa nove imbarcazioni”.
L’armatore racconta, ancora, di aver avvisato ieri dell’accaduto la Capitaneria di porto di Mazara del Vallo e il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto di Roma dopo avere appreso la notizia del sequestro dall’equipaggio del Grecale, un altro suo peschereccio che si trovava nella stessa area di mare.
I marittimi del Tramontana stamani saranno sentiti dalla Guardia costiera libica. Della vicenda si sta interessando anche l’ambasciata libica in Italia.
Il peschereccio italiano sequestrato dalla Guardia costiera libica si trovava “all’interno delle acque territoriali libiche” e “non aveva con sé alcuna autorizzazione rilasciata dalle autorità libiche”. Lo si apprende dalla pagina facebook dell’operazione governativa Vulcano di Rabbia. “L’imbarcazione – si legge ancora – si trova ora nel porto di Misurata ed è stata aperta un’inchiesta sui membri dell’equipaggio”.
Dall’inizio dell’attacco delle forze di Haftar su Tripoli, forze governative nell’ambito dell’operazione Vulcano di Rabbia pattugliano le acque territoriali libiche. Da allora sono stati effettuati 128 controlli, sequestrati quattro pescherecci stranieri entrati nelle acque territoriali senza permesso e intercettati 2.200 migranti illegali.
(foto tratta dal web)
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