Comparirà lunedì prossimo, 11 dicembre, davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia la maestra Martina Gentile. Si tratta della figlia di un’altra docente di Campobello di Mazara Laura Bonafede, sentimentalmente legata a Messina Denaro e ora in cella con l’accusa di associazione mafiosa. Gentile, che ha avuto gli arresti domiciliari perché madre di una bimba di tre anni, risponde invece di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati. Sarebbe stata una delle postine del capomafia latitante. Insieme a un’altra fiancheggiatrice del boss, Lorena Lanceri, anche lei ora detenuta, gestiva la corrispondenza da e per il latitante. Gli faceva avere i messaggi della Bonafede.

Dove avvenivano gli scambi dei pizzini

Gli scambi di pizzini avvenivano nello studio di un architetto ed ex assessore comunale che ora è indagato. Molto affezionata al padrino, che la considerava come una figlia, l’avrebbe anche incontrato durante la latitanza. Lo provano le immagini girate dalla polizia un mese prima dell’arresto di Messina Denaro. Le videocamere piazzate dagli inquirenti ripresero l’auto del capomafia passare davanti casa della donna e rallentare. La Gentile immortalata a guardare il boss davanti l’uscio. Una sorta di prassi che ricorreva e attraverso la quale Messina Denaro e l’indagata si tenevano in contatto.

Si sta scavando a fondo

Le immagini non insospettirono però la polizia che pur teneva sotto controllo la Bonafede e la figlia. Per i pm la ragazza avrebbe totalmente aderito alla causa del mafioso e sarebbe anche depositaria di molti suoi segreti. I magistrati stanno cercando di ricostruire la latitanza del capomafia. Avrebbero accertato che la Gentile faceva per conto del padrino viaggi a Palermo.Ora gli inquirenti stanno tentando di scoprire se durante le sue missioni nel capoluogo consegnava messaggi ad altri favoreggiatori. La misura cautelare è stata notificata alla figlia della Bonafede nella sua casa di Pantelleria. La giovane stava facendo una supplenza in una scuola media dell’isola.

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