Un refettorio in disuso trasformato in un teatro con palcoscenico. Dove un tempo, fortunatamente lontano, vi erano rinchiusi i cosiddetti “pazzi”, oggi lo stesso spazio diviene luogo di incontro e di integrazione, chiamato “Teatro delle Radici”, dove i pazienti con alterazioni psichiche interagiscono con l’esterno.
Ieri pomeriggio sono stati presentati al palazzo Carrubo della Cittadella della Salute di Erice Valle, gli interventi pedagogici, formativi e riabilitativi ideati, condotti e selezionati dalla Compagnia “Teatro di Fuori” diretta da Turi D’Anca, per il teatro, le istituzioni scolastiche e le collettività del territorio.
“Si tratta di un progetto per migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti – dice Giovanna Mendolia, direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’ASP di Trapani- ma nato anche per il territorio. Non più un mondo chiuso, ma una nuova terapia riabilitativa, attraverso uno scambio integrato con il mondo esterno, che arricchirà entrambi”.
Il primo intervento riguarda il laboratorio di teatro “Officina Coscienza”, un’atelier sulla costruzione organica di una Compagnia teatrale formata da un gruppo integrato di persone con disagi psicofisici, operatori del volontariato e persone della collettività sociale. Nel primo step, semestrale, sono previste due performance intermedie e uno spettacolo finale.
“E’ la prima comunicazione informale – spiega Turi D’Anca – delle attività programmate all’interno e all’esterno del Teatro delle Radici. Abbiamo scelto di iniziare con la presentazione delle attività pedagogiche formative. Dopo la condivisione inaugurale di qualche mese fa, di uno spazio potenziale da trasformare, dalla partecipazione e dopo un giusto tempo di ascolto anche delle necessità, abbiamo strutturato un piano d’intervento multi direzionale. D’intesa con l’Azienda, in particolare con il commissario Giovanni Bavetta e con la dottoressa Mendolia, e con la piana disponibilità dei suoi dirigenti, con tutti i livelli di professionalità che stiamo conoscendo e apprezzando, stanno coadiuvandoci sia nella promozione del benessere, della salute e della diversità, quanto nella prevenzione di fenomeni di disagio e d’isolamento sociale. Quindi si parte con “Officina Coscienza” che è il risultato di due mesi di ascolto e incontri, qui alla Cittadella. É stata selezionata una compagine che al termine cogestirà il luogo e gli eventi. Una segnalazione particolare e significativa va infine ai Fratelli Mauro, maestri artigiani del legno… e del cuore, perché in un periodo di crisi del lavoro ma anche dei pagamenti, hanno donato, realizzandoli loro stessi, i particolari palchi adeguati ad uno spazio mobile come è il Teatro delle Radici. L’hanno fatto per il prossimo – ha concluso D’Anca – e per le generazioni che crescono”.
Questi alcuni dei nove laboratori programmati nel Teatro delle Radici:
Mimesi è il piano di lavoro più completo e specializzato per le arti della scena. Il corso include
fondamenti di regia, recitazione, acrobatica, sceneggiatura, scenografia, costumi e illuminotecnica.
Il corso Riflessi di Clownerie è strutturato per ritrovare la concezione del gioco, imparare a gestire e coinvolgere gruppi di diverse età, riscoprire se stessi e la propria inventiva, apprendere le tecniche di animazione più importanti.
Bambino Faber è il laboratorio di pura aggregazione e libera espressività del singolo, nell’ambito della “leggerezza” e del valore pedagogico del gioco.
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