Una casa a luci rosse è stata scoperta dalla finanza a Mazara del Vallo, nel trapanese. Tanti i clienti che nelle ore notturne affollavano l’immobile che si trovava quasi in zona centrale. A gestire gli affari, in un certo modo, un cinquantenne a cui è stato dato il divieto di dimora. Dentro l’immobile diverse ragazze straniere che si guadagnavano da vivere vendendo il proprio corpo.

L’operazione “Last date”

I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Trapani hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare personale ed un sequestro preventivo a carico di un soggetto di Mazara del Vallo, indagato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari di Marsala, su richiesta della locale Procura, a seguito delle indagini condotte dalla tenenza di Mazara del Vallo.

L’avvio delle indagini

Le indagini dei finanzieri hanno avuto origine dall’accurata analisi delle movimentazioni finanziarie eseguite tramite “money transfer” da alcune donne di origine sudamericana in un punto di rimessa di denaro di Mazara. Queste donne, sebbene risultassero disoccupate, inviavano periodicamente ingenti somme di denaro nel loro paese di origine. A seguito di appostamenti e pedinamenti serrati, veniva individuato un immobile, ubicato in una zona semicentrale nel comune di Mazara del Vallo, dove le donne vivevano per brevi periodi temporali e dove le fiamme gialle notavano un anomalo via vai di persone negli orari notturni.

Le intercettazioni

Le successive attività di polizia giudiziaria, condotte anche attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Marsala, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del proprietario dell’appartamento, un cinquantenne di Mazara del Vallo. Dai riscontri è emerso, infatti, come l’abitazione monitorata dalla guardia di finanza fosse adibita a vera e propria casa di appuntamenti. È stato accertato, infatti, che il proprietario sistematicamente concedeva in affitto l’appartamento per l’esercizio dell’attività di prostituzione, curando e mantenendo personalmente i contatti con le donne, programmando i loro periodi di permanenza e organizzando una confortevole sistemazione logistica all’interno dell’appartamento per favorirne al meglio l’attività.

Il sequestro dell’immobile

Sulla base degli elementi raccolti, il Gip di Marsala ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di divieto di dimora nel comune di Mazara del Vallo, oltre che un decreto di sequestro preventivo, grazie al quale sono stati messi i sigilli all’immobile, così ponendo fine all’attività illecita di favoreggiamento della prostituzione. Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e sono tutt’ora in corso accertamenti finalizzati a stabilire la responsabilità penale dell’indagato.

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