Una donna di Mazara del Vallo, nel Trapanese, vittima di una truffa on line. Avrebbe fatto affari con un uomo residente a Roma per la locazione di un immobile per il figlio studente. Solo che in realtà quell’immobile, pur esistendo, in realtà non era di proprietà del truffatore. Che però nel frattempo era riuscito a intascare una lauta caparra di 800 euro. In pratica un po’ come Totò nell’oramai famoso film “Totò truffa ‘62” in cui si vendeva niente di meno che la Fontana di Trevi. Alla fine i carabinieri sono riusciti a rintracciare il presunto truffatore, grazie a delle verifiche tecniche, che è stato denunciato.

L’accordo di versare l’acconto

La denuncia scaturisce da un’indagine su una truffa avvenuta per la locazione di un appartamento risultato poi inesistente. Un 52enne di Roma si sarebbe fatto versare su carta prepagata, dalla vittima, la somma di 800 euro. Si trattava di un acconto in cambio della locazione di una casa nel Comune di Roma che sarebbe servita per il figlio della donna iscritto ad un’università della capitale. Contattato il numero di cellulare che il malfattore aveva indicato sull’annuncio con foto, pubblicizzato su un popolare social network, la vittima programmava un appuntamento nei pressi della casa. Ma il truffatore, ovviamente, non si è mai presentato a quell’appuntamento rendendosi irreperibile.

Gli accertamenti tecnici

Gli accertamenti sviluppati dai carabinieri hanno riguardato essenzialmente l’analisi del numero di cellulare e dell’intestatario della carta posta Money, dove sono stati versati i soldi. Verifiche che hanno portato all’individuazione del 52enne romano. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare altre possibili truffe del malvivente con lo stesso modus operandi.

Un’altra denuncia per furto di energia elettrica

Sempre a Mazara i carabinieri hanno portato avanti un’altra operazione. Un secondo uomo è stato denunciato questa volta per furto aggravato. Si tratta di un 70enne finito nel mirino dei controlli eseguiti con personale specializzato in forniture di energia elettrica. Secondo l’accusa avrebbe allacciato abusivamente il contatore di casa e del negozio di sua proprietà alla rete elettrica pubblica.

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