Matteo Messina Denaro ha chiesto e ottenuto di essere giudicato col rito abbreviato condizionato nel processo che lo vede accusato di estorsione davanti al gup Di Gioia. L’istanza era condizionata all’esame delle persone offese: Giuseppina Passanante, figlia di un prestanome del boss, e il marito che, secondo l’accusa, il capomafia avrebbe minacciato per riavere un suo terreno a loro intestato fittiziamente.

Messina Denaro, che si è difeso smentendo ogni responsabilità e sostenendo di essersi limitato a scrivere una lettera alla donna per riavere ciò che in realtà era suo, ha appunto chiesto e ottenuto dal gup di sentire in aula le due presunte vittime. Il processo è stato rinviato a settembre quando le due persone offese saranno citate. L’istanza è stata avanzata al giudice dalla legale del boss, Lorenza Guttadauro, che è anche sua nipote. Messina Denaro, detenuto a L’Aquila, non ha partecipato all’udienza. L’accusa era rappresentata dal pm della dda Gianluca De Leo.

L’interrogatorio

Il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e i pm della Dda Piero Padova e Gianluca De Leo hanno interrogato Messina Denaro nei giorni scorsi.

L’interrogatorio, che si è svolto nel supercarcere de L’Aquila, in cui il boss di Castelvetrano è detenuto al 41 bis dal giorno della cattura avvenuta il 16 gennaio scorso, è durato tre ore. Per il padrino, che finora non si è mai avvalso della facoltà di non rispondere, è il terzo interrogatorio dall’arresto.

Nei mesi scorsi erano andati a sentirlo il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido. Mentre un secondo interrogatorio si era svolto davanti al gip e al pm De Leo nell’ambito di un procedimento penale in cui Messina Denaro è imputato di estorsione aggravata. Messina Denaro oggi, come nei precedenti “incontri” con i magistrati di Palermo, era assistito dall’avvocato Lorenza Guttadauro.

Messina Denaro dimesso dall’ospedale dopo l’intervento chirurgico

Nei giorni scorsi, a fine giugno, è stato dimesso stamattina presto in buone condizioni e di buonumore dall’ospedale San salvatore dell’Aquila il boss della mafia Matteo Messina Denaro, ricoverato ieri mattina nel reparto di urologia per intervento non invasivo che, secondo quanto si è appreso, non sarebbe da collegare direttamente al tumore al colon contro il quale combatte da anni.

Il 62enne, tra straordinarie misure di sicurezza, è stato ricondotto nel carcere di massima sicurezza della frazione aquilana di Preturo dove è rinchiuso in regime di 41 bis, dal 17 gennaio scorso, il giorno dopo l’arresto avvenuto a Palermo al termine di una latitanza di trenta anni. Il boss ha trascorso una notte tranquilla nella cella riservata ai detenuti ristrutturata proprio dopo il suo arrivo nel capoluogo regionale, ed è stato dimesso dopo essere stato visitato dall’urologo che ieri mattina lo aveva operato. Anche se l’intervento è tecnicamente riuscito, la completa guarigione dovrà essere valutata nei prossimi giorni.

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