Si è avvalsa della facoltà di non rispondere, nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Alfredo Montalto, Laura Bonafede, la maestra figlia del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, in carcere da giovedì per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dall’avere agevolato cosa nostra. La maestra, per anni donna di Matteo Messina Denaro, avrebbe fatto parte della rete dei fiancheggiatori che per ha coperto la latitanza del padrino di Castelvetrano.
Le indagini
Dalle indagini sono emersi gli strettissimi rapporti tra la donna, moglie del killer di mafia Salvatore Gentile, condannato
a due ergastoli, e Matteo Messina Denaro. I due avrebbero coabitato per diverso tempo e comunque non avrebbero mai interrotto le loro frequentazioni. Diverse le lettere, anche d’amore, trovate dai carabinieri del Ros nel covo del capomafia che testimoniano il forte legame tra il boss e la maestra.
L’inchiesta ha svelato anche il rapporto tra Messina Denaro e la figlia della donna Martina Gentile che il padrino
riteneva una seconda figlia e che ha cresciuto insegnandole i suoi «valori.» Per la Gentile la Procura aveva chiesto l’arresto, ma il gip ha respinto l’istanza.
Rete di scuole: “Ci vuole cultura antimafia”
“L’arresto della maestra di Campobello di Mazara interroga la società e soprattutto il mondo della scuola e, sempre più, aumenta la consapevolezza di promuovere la cultura antimafia nella scuola. L’azione didattica all’interno delle aule non può essere slegata dalla vita quotidiana e dalle scelte etiche di un docente. Un plauso al Direttore l’USR Sicilia, Giuseppe Pierro, che è intervenuto tempestivamente sospendendo l’insegnante dal servizio, prima della decisione dell’autorità giudiziaria.
La scuola deve essere in grado di riconoscere ed isolare i pensieri e le pratiche mafiose, evitando che la retorica prevalga sulla missione pedagogica. Anche per questa ragione abbiamo sentito l’esigenza di promuovere una rete di scuole che sta elaborando una proposta, di media durata, con l’obiettivo di strutturare un percorso formativo e didattico funzionale alla definizione di un manifesto per la cultura antimafia nella scuola”. Così in una nota i Dirigenti scolastici che compongono il Consiglio di Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola: Giusto Catania (I.C. Giuliana Saladino – scuola capofila); Giuseppe Carlino (I.C. Ignazio Buttitta di Bagheria); Valeria Catalano (I.C. Colozza Bonfiglio); Claudia Contino (D.D. Ettore Arculeo); Cinzia Rizzo (I.C. Onorato Sferracavallo); Giuseppe Russo (I.C: Armaforte di Altofonte); Andrea Tommaselli (Istituto Superiore Gioeni Trabia – Nautico); Marina Venturella (I.C. Rita Levi Montalcini).
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