Il sequestro è avvenuto a settembre

Pescatori sequestrati in Libia, emendamento da mezzo milione di euro in favore delle famiglie

Mezzo milione di euro per le famiglie dei pescatori sequestrati in Libia. E’ quanto stanzia un emendamento al Dl Rilancio approvato ieri sera in commissione al Senato. Lo stanziamento è destinato a “misure di sostegno ai familiari del personale imbarcato e di contributi all’impresa di pesca, nei casi di sequestro in alto mare da parte di forze straniere anche non regolari” e riguarda anche gli avvenimenti del 2020.

L’emendamento è stato presentato da tre esponenti Iv: Eugenio Comincini, Davide Faraone e Donatella Conzatti.
I Fondi si aggiungono ai 150 mila euro che erano già stato stanziato dal governo della Regione ma la norma nazionale, al contrario del provvedimento regionale, non riguarda., però, soltanto i 18 siciliani che si trovano sequestrati ormai da 103 giorni. Per la loro liberazione sono in corso trattative ma il governo italiano appare debole e non particolarmente impegnato in questa vicenda e si moltiplicano gli appelli fra cui, da ultimo la Uil, il Pd trapanese, varie organizzazioni di pesca e territoriali. in scena anche proteste e sit in ma senza che nulla sia fino ad ora cambiato.

“La vicenda dei 18 pescatori di Mazara del Vallo bloccati in Libia da oltre cento giorni è una ferita aperta per la comunità trapanese e per l’Italia. C’è il rischio che il sequestro dei pescherecci ‘Antartide’ e ‘Medinea’, e dei rispettivi equipaggi, cada in un cono d’ombra: sarebbe inaccettabile”. Lo scrive il segretario provinciale del Partito democratico di Trapani, Domenico Venuti, in una lettera inviata al segretario nazionale Nicola Zingaretti.

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Nella lettera Venuti chiede “un intervento deciso e forte affinché il governo italiano attui tutte le possibili soluzioni per trovare una via d’uscita a una situazione angosciante per le famiglie dei marittimi, loro malgrado protagonisti di questa vicenda”.

Secondo Venuti, inoltre, “appare ormai irrinunciabile l’apertura di una discussione seria e franca con tutti gli attori presenti sulla riva Sud del Mediterraneo: il tema della delimitazione delle acque territoriali – sottolinea il segretario del Pd trapanese – va affrontato una volta e per sempre. La marineria di Mazara del Vallo, così come altre realtà del territorio siciliano, è sempre stata in prima linea sul fronte dell’immigrazione e non ha mai lesinato sostegno e aiuto a chi giungeva dall’altra riva del Mediterraneo in cerca di una vita migliore: quella stessa vita migliore che i 18 marittimi di Mazara del Vallo – ancora Venuti – hanno cercato di dare ai propri figli con il proprio lavoro fino all’1 settembre, giorno del loro sequestro. Oggi questa stessa marineria chiede allo Stato italiano di non dimenticare i propri figli andati in mare per una battuta di pesca e ancora oggi costretti a restare lontani dalle proprie famiglie, alle quali va assicurata la nostra vicinanza concreta”.
Venuti, infine, si dice “certo” che il Partito democratico e i suoi rappresentanti al governo “faranno tutto ciò che è nelle loro possibilità per sensibilizzare l’Esecutivo a un impegno totale affinché si trovi una via d’uscita da questa situazione” e offre la propria disponibilità a ogni possibile richiesta di chiarimento “che possa risultare utile a una veloce risoluzione della vicenda”.

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“Forza Italia, fin dal primo momento, è stata al fianco delle famiglie dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia, facendo sentire forte il proprio sostegno in ogni sede, all’Ars e al Parlamento nazionale. Lo conferma l’approvazione dell’emendamento della nostra senatrice Gabriella Giammanco, portavoce azzurra in Sicilia, che ha chiesto e ottenuto dal Governo un importante indennizzo per le aziende di pesca di Mazara bloccate dal sequestro dei pescatori. A lei va tutto il mio plauso e quello dell’intero partito”. Così, in una nota, il coordinatore regionale di Forza Italia e presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

“Non ci fermeremo qui e continueremo a sollecitare il Governo, affinché riporti a casa questi onesti lavoratori prima possibile. Vogliamo che tornino a riabbracciare i loro cari e si riapproprino presto della loro vita”, conclude.

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